“Vino”, il singolo degli Spirytus96, parte dell’Ep di debutto “Sbronza”, è davvero, per giocare col titolo, una vera ebbrezza poetica.

Nel testo si parla di un giovane il quale, innamorato di una ragazza, la attende al bar per poi rincasare: una tematica che, bevanda a parte, potrebbe ricordare un grande successo come “Tutta mia la città” dell’Equipe 84. Nel nostro caso, però, il protagonista trascorre una serata fisicamente in compagnia, ma mentalmente assente a causa dell’assenza di colei che ama. Il vino, però, rimane sempre un “compagno di avventure”. D’altronde, senza per questo voler inneggiare all’alcolismo, secondo Jean Arlott il vino è una delle più grandi conquiste dell’uomo, che ha trasformato un frutto perituro in qualcosa di permanente.

Quanto alla musica, abbiamo un brano vivace e orecchiabile, ben costruito e suonato, che valorizza la personalità della band e fa ben sperare, dove si passa da un inizio abbastanza acustico a un crescendo di arrangiamenti sempre più energici, che sembra quasi voler enfatizzare il messaggio della canzone. Si potrebbe parlare, per utilizzare un ossimoro, di una allegra malinconia. Del resto, secondo Roberto Gervaso, la malinconia è fatta di sogni che devono restare tali: un precetto che, più di tanti altri, sembra adattarsi a pennello alla tematica del singolo in questione.

Concludendo, per finire in modo quasi circolare, giocando nuovamente col titolo, ci troviamo davanti a una canzone pregiata proprio come un buon rosso barricato. Bere, cioè… ascoltare per credere!

Marco Vittoria

Sono Marco Vittoria, futuro architetto con l’hobby della scrittura. Appassionatissimo di musica, cinema ed arte, con una predilezione verso tutto ciò che riguarda gli anni ottanta e la pop art.

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Di Marco Vittoria

Sono Marco Vittoria, futuro architetto con l’hobby della scrittura. Appassionatissimo di musica, cinema ed arte, con una predilezione verso tutto ciò che riguarda gli anni ottanta e la pop art.