“Nei miei gialli cerco di offrire anche qualcosa di più di un gioco d’indagine…”
La scrittrice Marta Brioschi pubblica, il 29 luglio 2024, il suo nuovo libro “Ballo in fa minore” con Be Strong Edizioni.
Come mai hai scelto di ambientare il tuo romanzo a Budapest?
Sono una viaggiatrice per vocazione e nei miei libri mi piace raccontare i luoghi che conosco e amo profondamente. Budapest è uno di questi luoghi, una città incantatrice che mi ha affascinato dal primo istante. Tra noi c’è stato un fatale colpo di fulmine.
Il personaggio di Mae Son-Jun è sicuramente fra i più interessanti. La passione per il mondo orientale ha influito sulla sua caratterizzazione psicologica?
Certamente sì. Son-Jun è un personaggio variegato, un cosmopolita in potenza, che però conserva solide radici orientali e che attinge a piene mani a quella spiritualità soffusa che in Oriente sembra animare ogni cosa.
Cosa ti appassiona del genere giallo? Credi che vada oltre la semplice risoluzione di un delitto?
Del giallo mi affascina principalmente l’attesa della scoperta, il brivido che accompagna la lettura. Non per nulla i miei romanzi sono “ad enigma” e cioè ingaggiano il lettore direttamente nelle indagini, offrendo passo dopo passo gli indizi necessari alla soluzione del caso. Nei miei gialli cerco però di offrire anche qualcosa di più di un gioco d’indagine. Ogni mia storia ruota infatti a una domanda centrale oppure una mia personale riflessione in cui cerco di coinvolgere il lettore, nella speranza che gli resti il desiderio di esplorare oltre, in un virtuale dialogo sospeso tra me e lui.
Che messaggio vorresti trasmettere ai tuoi lettori?
Con questo romanzo in particolare vorrei sollevare il velo su uno degli ultimi tabù rimasti nel mondo occidentale: la morte, spostando l’attenzione dalla morte inflitta da un assassino a quella che accompagna tutti noi lungo il cammino della vita e che di fatto è una parte implicita nella vita di tutti noi esseri mortali. Dalla disperazione per una morte evitabile alla serenità di una morte ineluttabile, esploro le emozioni di chi perde i propri cari e mi pongo delle domande che giro anche ai miei lettori.