Ysè: ascoltando questo esordio dal titolo “Pezzi”.
Si intitola “Pezzi” l’esordio discografico di Ysè, un lavoro in bilico tra Italia, Francia e Inghilterra.
Ysè gioca in questo suo primo lavoro dal titolo “Pezzi”. Giovanissima Francesca Madeo, cantautrice e cantante, ispirata dentro questi suoni digitali che accarezzano un trend un poco retrò se pensiamo alle sfacciate tinte anni ’80 che arrivano d’impatto anche ascoltando il drumming che arriva dal singolo “Re e Regine (Des erreurs)” che in rete si arricchisce di un video ufficiale forse ancora troppo ingenuo. Certamente è un esordio di lei che ancora tradisce una maturità di personalità e di voce, forse ancora in balia di troppe fresche contaminazioni a suo modo lontanissime tra loro… o forse tutto questo è solo l’incipit di un’artista che manifesta la capacità di abbracciare ampie vedute e lunghe estensioni di stili e di generi senza troppo lasciarsi confinare da facili etichette.
Ysè: ascoltando questo esordio dal titolo “Pezzi” – la nostra intervista
Benvenuto Ysè. Che origini ha questo nik?
È un nome che viene dal Francese, non ha un significato particolare, ma è il nome del personaggio femminile di un’opera teatrale, di una donna forte e fragile al contempo. Mi ci sono rivista un po’ e ho deciso di farlo mio.
Per te che sei così giovane, la musica che peso ha avuto dentro la tua vita fino ad oggi?
Sono nata in mezzo alla musica, la mia famiglia mi ha insegnato ad amarla, a farmi trasportare da essa, e ad apprezzarla nelle sue mille forme. Poi da sola ho un po’ trovato le mie strade, inizialmente con la danza che ho praticato fino all’età di 14 anni, poi con la chitarra e il canto che è sempre stato il mio punto debole, in senso positivo ovviamente. La musica mi fa sentire viva, mi conforta, mi rallegra, ed è una presenza costante nella mia vita ogni giorno.
Pensando alle due cover che sono presenti dentro questo primo disco, due brani assai distanti. Dal Pop italiano al Folk internazionale. Dunque, le tue radici quali sono?
Io amo tutti i generi musicali e in questo Ep ho voluto sperimentarne e omaggiarne qualcuno. Le mie radici sono radici del mondo, contaminate e libere da una sola ed unica origine, come lo è il mio animo amante dei viaggi e delle culture del mondo. I suoni che sentiamo in “Pezzi” sono prevalentemente pop/indie, ma non è scontato che io faccia solo di questo genere anche in futuro.
Da qualche parte ho sentito parlare di French House. Come ti vedi in questo genere?
Non saprei, non penso di rientrarci ancora molto, ma in futuro chissà, io sono aperta a tutti i generi musicali e non mi pongo dei limiti. Poi se non si era capito, amo il francese e la musica francese.
E la Francia è un punto di riferimento per te o sbaglio? Posso chiederti perché?
Si lo è senz’altro, ne sono sempre stata affascinata sin dai miei primi studi di letteratura francese al Liceo, poi quando ho fatto le mie due esperienze di lavoro a Parigi come guida turistica alla Cattedrale di Notre-Dame il mio cuore è rimasto lì, e ogni anno torno a Parigi almeno per qualche giorno. È una cosa che non si riesce a spiegare a parole, è un senso di appartenenza che sento ogni volta che sono lì, la sensazione di essere nel posto giusto, in un posto dove sento di poter esprimere me stessa al 100%. Amo passeggiare per le sue vie, andare nei musei e sedermi la sera sulle rive della Senna con un bicchiere di vino e la chitarra.
Prossimi passaggi? Uscirà un altro video o completerai questo Ep sviluppandolo in un disco esteso?
Sicuramente un video e nuova musica, non smetto di scrivere e non vedo l’ora di fare cose nuove, anche se voglio aspettare un momento più sereno, quello che spero più di tutto è poter fare qualcosa dal vivo e godermi il contatto che le persone che mi ascoltano. Lo auguro a tutti gli artisti in questo momento.



