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Geddo: collaborazioni nel nuovo disco

Il nuovo disco di Davide Geddo si intitola “Fratelli”. In rete il video ufficiale.

Una tappa, un punto da segnare a fuoco nella storia personale, nel proprio esserci come uomo e come artista. E in essa anche la voce e la testimonianza di amici, di “Fratelli”, colleghi, artisti, cantautori, musicisti… Anime affini che hanno dato il loro prezioso contributo alla resa finale di queste nuove canzoni di Davide Geddo. E con lui troviamo Fabio Biale, Paolo Bonfanti, Roberta Carrieri, Sergio Cocchi, Lorena De Nardi, Nico Ghilino, Folco Orselli, Michele Savino, Federico Sirianni, Rossano Villa, Alberto Visconti. Disco di strada, disco di osteria, disco di canzone d’autore… Disco di villani e di buone compagnie, disco di intimità e aneddoti, di condomini e di tradimenti, di rivoluzioni e di brevissime resilienze. Disco di terra questo “Fratelli”, disco di pop con un drumming preciso, disco senza estetiche alla moda per il pubblico dei social. Un disco a cui dare del tu fin dalla prima nota…

Geddo foto

Geddo: grandi collaborazioni nel nuovo disco – la nostra intervista

Nuovo disco di “Geddo”. Un disco di numerose collaborazioni. Perché questa scelta?

Quando ho realizzato il mio penultimo disco Alieni avevo già in testa di farne poi il disco complementare. Allora parlavo di alienazione, incomunicabilità e isolamento ma già avevo anche la voglia di parlare di somiglianza, del sentirsi dalla stessa parte e dei tanti Fratelli di strada con cui si sta combattendo una piccola grande battaglia per mantenere le canzoni di un certo spirito in mezzo alle persone.

Beh come non chiederti sulla scelta dei nomi da portare con te in viaggio? C’è anche qualche grande escluso? Mi incuriosisce sempre… 

Le collaborazioni sono ispirate dalle canzoni e in questo caso celebrano, in particolare, chi ha la musica sporca di polvere. Misurando i tempi sulle mie possibilità non ho mai così tanta fretta da non riuscire a coinvolgere chi voglio. Per Su la testa ho invitato in Liguria Folco Orselli, Alberto Visconti e Federico Sirianni. Non si è trattato solo di due ore in studio. Siamo stati insieme, abbiamo mangiato, bevuto, suonato e parlato insieme per un intero weekend e nel frattempo siamo riusciti a registrare. È stato molto bello e davvero fraterno. Per me loro sono degli eroi. Ma è stato molto divertente anche collaborare con Roberta Carrieri che secondo me era davvero una delle poche che poteva interpretare con tale bravura ed ironia Condominio terzo piano scala B. Senza contare la grande disponibilità di Fabio Biale, Paolo Bonfanti, Sergio Cocchi e Nico Ghilino che sono stati incredibili nel valorizzare le mie canzoni.

Società omologante: oggi i “Fratelli” diventano gemelli per quanto siamo destinati a diventare tutti uguali. Certamente la tua è un’allusione a tutt’altro ma io ti chiedo: pensi abbia ancora forza la musica verace, vera e genuina come la tua per restituire ai fratelli le opportune differenze? 

Dico di sì. La nostra musica in realtà è quella che funziona più di tutte le altre. Siamo solo un po’ fuori moda ma continuiamo a girare per tutta l’Italia con le nostre canzoni. Il fatto che non abbiamo canali tematici dedicati o che i grandi critici o tv e radio mainstream ci snobbino è solo un aspetto provinciale della nostra “cultura”. In realtà poi sulla strada ci andiamo noi e la gente continua a seguirci sempre più affezionata; per noi è un fatto visibile solo che nessuno lo vuole rendere evidente. È un momento storico in cui in quasi tutti le tipologie artistiche ci sono due mondi. Uno sovraprodotto e quasi imposto ma gravemente in crisi e uno parallelo che si è auto organizzato autonomamente e vive la sua storia sulla strada, magari anche combattendo un po’, portando avanti senza alcuna crisi la propria idea. Nell’ambito musicale tutte le mie collaborazioni, anche nei dischi precedenti, hanno sempre cercato di valorizzare questo secondo binario. Lo stupore è verificare ancora come nonostante ci siano persone che senza nessuna pompa pubblicitaria vanno avanti da anni il mainstream e si continui a ignorare bellamente tutta questa umanità per favorire artisti estemporanei e spesso evidentemente sopravvalutati.

“Su la testa” è una canzone che non ha tempo… Attuale oggi, attuale ieri…

Lo sarà anche domani?

Credo che possa durare. Non so se sia una canzone per ogni momento ma credo che in certi specifici momenti rappresenti un inno orgoglioso e vero. La fratellanza va oltre l’amicizia. È un riconoscersi, una somiglianza, una verità. Pertanto credo che chi ha un rapporto autentico con l’arte la possa sempre sentire come uno stimolo o almeno una spinta. Si spera sempre che le cose possano cambiare. La tecnologia può migliorare le cose se non lascia le cose a metà. Forse un giorno canteremo Su la testa per ricordarci come stavano le cose una volta.

 

https://www.youtube.com/watch?v=2gkqQZTh7M8

Marco Vittoria

Sono Marco Vittoria, futuro architetto con l’hobby della scrittura. Appassionatissimo di musica, cinema ed arte, con una predilezione verso tutto ciò che riguarda gli anni ottanta e la pop art.

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Di Marco Vittoria

Sono Marco Vittoria, futuro architetto con l’hobby della scrittura. Appassionatissimo di musica, cinema ed arte, con una predilezione verso tutto ciò che riguarda gli anni ottanta e la pop art.