Abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessandro Spampinato, cantautore che ha pubblicato “L’amore è un artista cieco“, cd autoprodotto che ha già raccolto pareri favorevoli di critica e pubblico.
E’ ancora possibile fare del Blues o del Rock in Italia, un paese in cui l’universo musicale è dominato dai talent show?
Certamente non è facile! Tutto cambia e anche in fretta e sotto certi aspetti non è neanche del tutto sbagliato. Il panorama musicale oggi in Italia è certamente complesso, gestito, controllato. Sembra quasi si punti più sul commerciale e sullo spettacolo che sull’arte, sui contenuti, sulla bellezza.
Ma questo non deve scoraggiare l’espressione dei molti che hanno passione e cuore. Internet permette comunque una visibilità e l’ascolto di artisti che non rientrano nelle categorie commerciali o non sono da talent show. Anche organizzare concerti è possibile con buona volontà, spirito d’iniziativa e motivazione. Esistono ancora locali e festival dove le persone vanno per ascoltare musica.
Senza nulla togliere ai talent e a chi vi partecipa, che comunque sono bravissimi cantanti e musicisti, ognuno ha diritto e possibilità di espressione, comunicazione e condivisione. Non è facile ma è ancora possibile.
Quali erano i tuoi idoli da ragazzo?
La musica ha accompagnato sin da piccolo la mia vita, le mie esperienze e i miei amori. L’ho divorata e collezionata. Sia quella italiana che quella straniera. Cito solo alcuni dei tanti nomi che mi hanno donato emozioni e ispirazioni: Guccini, Dalla, De Gregori, De Andrè, Bennato, Battiato, Conte, Bob Dylan, Sting, Tom Waits, Mark Knopfler, Queen, U2, R.E.M., Pink Floyd, ecc.
L’artwork del cd “L’amore è un artista cieco” è basato prevalentemente sul bianco… ma ci sono spruzzatine di colore qua e là… Com’è nato il concept?
L’idea è di rappresentare un artista con gli occhi chiusi che soffia su dei coriandoli colorati facendoli danzare nell’aria un po’ a casaccio, dove capita. Questo a rappresentare il titolo del cd: “l’amore è un artista cieco”. Amore che colora, ispira, riempie e dà senso ma non si lascia imbrigliare, catturare, gestire. È soffio di vita che va dove gli pare e fa ciò che vuole.
Chi sono “I professionisti” di cui canti nella tua canzone?
Come dicevo l’amore, che è intelligente e delicato, soffia ovunque, in tutte le direzioni, ma poche volte fa centro! Questo, secondo me, accade perché si sofferma su chi sa coglierlo, comprenderlo, riconoscerlo con umiltà e semplicità. Ci vuole cuore e intelligenza per essere attraversati dall’amore. Queste persone sono gli artisti di questo mondo, in ogni forma di espressione. Gli altri, i razionali, i tecnici, i burocrati, gli intellettuali freddi, i responsabili del mercato, i dittatori, gli specialisti delle guerre e degli intrighi della politica internazionale sono “I professionisti”. Persone altamente qualificate, preparate, spesso anche molto colte e scaltre ma senza cuore, a volte privi di sensibilità. Sono attenti ai numeri, a far quadrare i conti e a realizzare i loro progetti senza tenere conto della gente, delle famiglie, della natura, della realtà.
“In questo paese” tratta dell’Italia?
Si, parla del nostro amato paese, che vanta un passato unico e incredibile i tutti i campi: cultura, arte, scienza, il sapere in senso lato. Abbiamo avuto i più grandi scienziati, esploratori, ricercatori, poeti e artisti di tutti i tempi. Qui sono nate le prime officine d’arte e le prime università. In Italia la bellezza ha trovato il suo giardino! Ma oggi? Sembra quasi un’anziana signora di nobili origini caduta in disgrazia e depredata da ladri e sciacalli.
Mi dispiace veramente vedere il più bel paese del mondo sprecare miseramente i suoi talenti e le sue risorse. Si dice che si torna nei posti dove siamo stati bene. Di certo, se dovessi rinascere in Italia, non lo farei per questo paese di oggi, ma per alcune persone che ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare che hanno quell’Italia bella nel loro cuore, dentro di loro.
Ci sono mai testi autobiografici nelle tue canzoni?
Credo che un artista faccia sempre opere autobiografiche perché mette in esse qualcosa di se stesso, sia esso un pensiero, il suo punto di vista, il suo stato d’animo. Diciamo che ci sono opere più o meno esplicitamente autobiografiche. In questo senso, in questo mio lavoro, le canzoni esplicitamente autobiografiche sono: “mi ritrovo punto e a capo”, “messaggio alla luna” e “e se ti capita”.
A chi ti ispiri musicalmente?
Musicalmente? Mah, direi a nessuno in particolare, ma ad un periodo storico e a dei generi musicali come il pop, il rock e il la musica folk d’oltreoceano. Secondo me gli anni ’70 e ’80 hanno espresso il livello più alto di produzione musicale e gli artisti e i gruppi più interessanti.
Il tuo cd è autoprodotto… consiglieresti questa soluzione a chi si affaccia al mondo della musica oggi?
Diciamo che se un giovane vuole fare musica sicuramente è consigliabile trovare una casa discografica che lo produca, naturalmente. Fare musica ha dei costi, divulgarla poi non ne parliamo. Come dicevo prima il mercato è blindato e gestito da grandi gruppi commerciali.
Ma qualora uno non fosse interessato a questo tipo di percorso o non rientri nel mercato discografico, come hai detto tu centrato sui talent show, la soluzione è mettersi da parte qualche risparmio e auto prodursi. Questo vuol dire anche non sottostare alle logiche del mercato ed esprimersi in modo puro e autentico, simboleggiato dal bianco della copertina. Fare cioè quello che si sente e come lo si sente senza interferenze. E non è poco!
Personalmente ho apprezzato molto gli arrangiamenti del disco che sono stati curati da Massimiliano Rosati… Come nasce il sodalizio con lui che tra l’altro suona anche la chitarra in tutti i brani?
Ho conosciuto Massimiliano Rosati un anno fa quando, dall’autore di un famoso libro, mi è stata commissionata la realizzazione di un cd di 10 canzoni che raccontano in musica e parole i capitoli del suo libro. Scrivere queste canzoni è stato per me un lavoro molto complesso e difficile e quindi mi serviva un campione per realizzarlo in tutte le sue parti e anche tecnicamente, in una sala di registrazione all’avanguardia. Per questo ho cercato Massimiliano, perché di fama già lo conoscevo ed ero certo che con la sua preziosa collaborazione sarei riuscito a realizzare questo ambizioso progetto. Poiché non mi sono sbagliato, mi sono rivolto a lui anche per lavorare al mio nuovo cd “l’amore è un artista cieco”.
Dove ti immagini fra dieci anni musicalmente?
Guarda, quattro anni fa suonavo la mia chitarra acustica a casa con i miei amici. Qua e là, in questi ultimi dieci anni, mi sono esibito in qualche locale ma non avevo inciso nulla né pensavo lo avrei fatto mai. Poi tutto è successo velocemente e ora mi trovo a questo punto. Ho capito che è inutile pensare o fare progetti per il futuro. Tanto le cose non vanno mai come le abbiamo pensate. Quindi sto a vedere cosa la vita e il futuro hanno in cantiere per me. Comunque andrà a me va bene.
Progetti futuri?
Qualche altro live, finire di girare gli ultimi video clip delle canzoni del cd che si posso vedere sulla mia pagina youtube o entrando nel mio sito: www.alessandrospampinato.com e, durante le vacanze di Natale, scrivere le nuove canzoni che mi girano in testa e premono per essere fermate.
Un saluto per i lettori di Ventonuovo.eu…
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Un sentito ringraziamento a Marco Vittoria per questa intervista.
Un saluto e a presto,
Alessandro Spampinato


