di Vincenzo Sfirro
Nella lingua latina con il termine “cento” si indicava una coperta o un mantello realizzato unendo tra loro pezzi differenti di stoffa, questa parola è poi passata nella lingua italiana e viene adoperata per indicare quelle composizioni, letterarie o musicali, che si configurano come il risultato della fusione di brani presi da vari autori/compositori o da diverse opere dello stesso autore/compositore.
L’opera “Mille idee in un libro”, nata a conclusione del progetto lettura 2001/2002 nella scuola elementare statale P. A. M. Fania di Rignano Garganico e coordinato dall’insegnate Antonia Turco, è un centone di idee, appunto: quelle dei ragazzi delle classi 3° A, 4° A e 5° A che si sono cimentati chi nella scrittura di una fiaba, come l’autore della storia d’amore “Il Coniglio e la gatta”, chi nella scrittura di una poesia, come l’autore di “Rignano”, chi nella riscrittura di un noto racconto, come l’autore di “La Nuova fiaba di Cenerentola”, ecc.
Tutte le composizioni degli studenti, però, sono dominate dagli stessi denominatori: semplicità e fantasia, tanto che per essere compreso fino in fondo, questo libro ha bisogno di un piccolo sforzo da parte del lettore, che deve, per un attimo, immedesimarsi nelle persone dei giovani autori delle opere. Uno sforzo, però, che non ha bisogno di molto impegno, perché, subito dopo l’introduzione degli insegnanti, ma soprattutto dopo la lettura delle prime storie, si entra quasi naturalmente in quella realtà di sogni, pensieri e fantasie che domina la mente di ogni ragazzo.
Dice l’insegnante, Antonia Turco, curatrice dell’opera, come lo scopo di questo progetto è stato quello di far capire ai propri alunni che l’autore di un’opera non è una persona astratta e invisibile, come un ragazzino alle ultime classi delle elementari può giustamente pensare, trovandosi spesso a leggere nomi di poeti e scrittori di cui non conosce l’entità, ma è, in realtà, una persona vera in carne e ossa “che ama comunicare agli altri le proprie emozioni, il proprio pensiero e l’amore per ciò che lo circonda”.
Anche il lettore così, a maggior ragione se un genitore o un educatore, può scorgere dietro a ogni storia, anche se astratta, i desideri, i pensieri, le emozioni e il modo di vedere il mondo dei propri figli e dei propri alunni o magari distrarsi soltanto un po’ e, perché no, imparare a guardare il mondo da un punto di vista più simile a quello di questi piccoli autori: sicuramente più positivo e ottimista.
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