a cura di Francesca Baroni

L’ex professionista che ha parato il rigore a Ronaldo ci racconta la sua “nuova vita”, divisa tra Chieri Calcio e famiglia.
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Ciao Stefano. Come Presidente del Chieri Calcio, serie D, raccontaci della tua squadra, dei progetti e degli obiettivi che ti sei posto.

“Domenica 7 maggio è finito il mio primo campionato da presidente del Chieri, la squadra si è salvata con qualche settimana di anticipo. Abbiamo investito molto sui giovani, infatti abbiamo vinto la Classifica Giovani: siamo stati i primi in Italia come punteggio. Sono molto orgoglioso di aver visto giocare nella mia squadra tanti ragazzi 2004-2005. Il mio progetto nel Chieri Calcio sarà per i prossimi 5 anni, nei rimanenti quattro mi piacerebbe portare la squadra tra i professionisti, non sarà semplice ma ci proveremo”.

Hai anche creato una “scuola per portieri”. Quanto ti rende orgoglioso essere un’icona d’esempio per dei giovani portieri?

“Avere a disposizione un centro sportivo all’avanguardia non è cosa da poco. Lì ho creato la mia area portieri e ho dato vita all’Academy Sorrentino. Siamo molto contenti, stiamo per terminare il primo anno, abbiamo fatto numeri importanti. 

Dal 25 giugno al 1 luglio, a Bardonecchia, si terrà la Summer Camp Stefano Sorrentino: una settimana di allenamenti per tutte le età. Sarà un’esperienza unica,  colma di divertimento e insegnamenti preziosi.”

Da poco sei diventato di nuovo papà. Dopo 4 figlie femmine è arrivato un maschietto: Edoardo Stefano. Speri che prosegua la carriera del padre?

“Dopo 4 femmine è arrivato Edoardo, il principino di casa perché con tutte queste donne attorno è super coccolato. Mi piacerebbe molto vederlo tra i pali, in generale l’importante è che faccia sport, qualunque esso sia.”

Come stai vivendo questa fase della tua vita, sia a livello personale che professionale?

“Quando ero un calciatore professionista sicuramente avevo meno pensieri e molto più tempo libero. Adesso, la mia famiglia e il mio ruolo di Presidente al Chieri Calcio, assorbono tutto il mio tempo. Spesso sono anche in Mediaset come commentatore, sono molto contento di quello che sto facendo e realizzando. Fino a 40 anni mi sono divertito, adesso sto lavorando tanto e sono orgoglioso dei risultati che sto ottenendo. Una vita diversa, di sacrifici concreti e responsabilità maggiori, ma molto gratificante.”

Per ultimo ti chiedo di svelarci di quale società, tra quelle in cui hai giocato, hai il ricordo migliore e sei più affezionato?

“Sono molto affezionato a tutte le squadre in cui ho giocato. Un riconoscimento particolare lo devo al Torino, società che ha creduto in me e che mi ha fatto debuttare in serie A e in serie B. Vivendo a Torino, poi, il sentimento è amplificato.
Non dimentico nemmeno AEK Atene, che domenica è diventata Campione di Grecia dopo tanti anni; non dimentico Recreativo Huelva, la squadra in cui ho giocato in Spagna, che negli ultimi anni purtroppo è scesa di categoria; non dimentico Chievo Verona e Palermo, entrambe squadre a cui sono legatissimo. Nel Chievo ho giocato per 9 anni, in serie A; nel Palermo ho trascorso 3 anni e mezzo intesi, sono stato Capitano per più di due anni vincendo un campionato di serie B e battendo tutti i record. Ricevo ancora oggi l’affetto della gente che mi fa sentire orgoglioso di aver indossato quei colori.”