Dopo il voto in Lombardia e nel Lazio, il prossimo 2 e 3 aprile toccherà al Friuli-Venezia Giulia eleggere il presidente, nonché il rinnovo di 24 comuni del territorio regionale  

In campo ci sarà ancora Massimiliano Fedriga, mentre il centrosinistra si è diviso con il terzo polo che ha scelto di sostenere Alessandro Maran e il Pd che con il Movimento 5 Stelle ha deciso di puntare su Massimo Moretuzzo. A completare il novero dei candidati c’è Giorgia Tripoli che sarà sostenuta da una lista che racchiude diversi movimenti come Ancora Italia, Italexit per l’Italia, Movimento 3V, Movimento Gilet Arancioni e Popolo della Famiglia.

Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 2 aprile e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì. 3 aprile. L’eventuale turno di ballottaggio si svolge domenica 16 aprile, dalle 7 alle 23 e lunedì 17 aprile, dalle 7 alle 15.

Come si elegge il presidente della Regione
Le norme che disciplinano l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia sono contenute nelle seguenti leggi:

  • legge regionale 18 giugno 2007, n. 17(Determinazione della forma di governo della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell’articolo 12 dello Statuto di autonomia), indicata anche come legge statutaria, in quanto approvata con un iter rafforzato, la quale definisce l’assetto istituzionale della Regione e  le modalità di elezione degli organi;
  • legge regionale 18 dicembre 2007, n. 28(Disciplina del procedimento per la elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale), che regolamenta le diverse fasi del procedimento elettorale nonché l’organizzazione e le operazioni degli uffici elettorali, completando ed integrando il sistema delineato dalla legge statutaria;
  • legge regionale 29 luglio 2004, n. 21 (Determinazione dei casi di ineleggibilità e incompatibilità relativi alla carica di consigliere regionale e di membro della Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 12, secondo comma, dello Statuto).

Come si dividono i seggi e i collegi sul territorio
Ai fini della elezione del Consiglio regionale, il territorio è suddiviso nelle circoscrizioni elettorali di Trieste, Gorizia, Udine, Tolmezzo e Pordenone.

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Le circoscrizioni elettorali di Gorizia, Pordenone e Trieste corrispondono rispettivamente alle soppresse province di Gorizia, Pordenone e Trieste. La circoscrizione elettorale di Udine corrisponde alla provincia di Udine, esclusi i comuni compresi nella giurisdizione del soppresso tribunale di Tolmezzo. La circoscrizione elettorale di Tolmezzo, corrisponde ai comuni compresi nella giurisdizione dell’ex tribunale di Tolmezzo.

 

Considerato che due seggi andranno al presidente eletto e al secondo classificato, i posti a disposizione sono 46. E dunque, contati 533 candidati nelle 13 liste iscritte alla competizione, ce la farà di fatto uno su dodici, poco meno. La porta è tra l’altro ancora più stretta di cinque anni fa, dato che il Consiglio regionale rinnovato all’inizio del prossimo mese si ridurrà di un seggio – da 49 a 48 – per un calcolo legato alla popolazione.

Contestualmente si voterà anche in 24 Comuni e soprattutto a Udine, capoluogo del Friuli dove sono in corsa il sindaco uscente, Pietro Fontanini con il Centrodestra e Alberto Felice De Toni, già rettore dell’Università udinese spinto dal Centrosinistra. Della partita pure Ivano Marchiol che può contare sui 5Stelle e Stefano Salmè con la Civica Liberi elettori. Insieme a Sacile sono i due Municipi che superano i 15 mila abitanti e potrebbero andare al ballottaggio. La legge regionale, invece, prevede il turno unico.