Dalla collaborazione con Franco Ricciardi nasce una versione elettronica che non snatura ma esalta la forza emotiva dell’originale. Max Coseglia racconta il suo lavoro di produttore, l’equilibrio tra groove e identità napoletana, e l’energia che guida la sua visione musicale verso nuovi progetti.

Max, “Si Ce Staje (Remix)” nasce da un brano iconico di Franco Ricciardi: qual è stato il primo pensiero quando hai ricevuto la proposta di rimettere mano a un pezzo così importante?
Con la musica si può fare tutto ,visto che la musica napoletana è stata sdoganata (geolier,d’alessio,luchè)ho inteso adattare la musica al testo è il testo alla musica
Nel remix hai mantenuto l’emotività dell’originale, ma ne hai completamente trasformato la veste sonora: qual è stata la sfida più grande nel trovare questo equilibrio?
Lavorare tanto sul groove per non uscire fuori agli standard di Franco .
Il tuo percorso ti ha portato a suonare in club internazionali come Space Ibiza e The Egg London. Quanto la dimensione del club ha influenzato la direzione elettronica di questo remix?
Tanto suonare musica elettronica in giro per l’europa ti fa capire la direzione giusta per eventuali remix e tracce nuove .
C’è un elemento o un dettaglio di produzione di cui sei particolarmente orgoglioso e che credi faccia davvero la differenza in questa nuova versione?
Il groove mi da soddisfazione
Collaborare con un artista come Franco Ricciardi significa confrontarsi con un linguaggio musicale profondo e identitario. In che modo la tradizione napoletana dialoga, secondo te, con l’elettronica contemporanea?
Adattandosi dialoga
Questo remix arriva in un momento di forte attività per te, tra A&R, produzioni e performance. Dove ti porterà, secondo te, il percorso intrapreso con “Si Ce Staje (Remix)” e quali sono i tuoi prossimi obiettivi artistici?
Questo remix mi ha aperto le strade per un nuovo progetto in fase di studio .


