Situato lungo le sponde del Danubio, nel cuore di Calafat, il ristorante Debarcader rappresenta un punto di riferimento gastronomico e culturale per la città. Nato negli anni ’50 e recentemente rinnovato dai nuovi proprietari, il locale unisce la tradizione culinaria romena a una visione moderna dell’accoglienza. La sua posizione suggestiva, immersa in un parco naturale e affacciata direttamente sul fiume, lo rende una meta apprezzata sia dagli abitanti del luogo sia dai numerosi visitatori di passaggio. In questa intervista, l’aiuto cuoco Cătălin Oancă ci racconta la storia, le sfide e i progetti futuri di un ristorante che continua a essere un simbolo del territorio: dalla scelta del nome al piatto che racchiude l’anima del ristorante, passando per le sfide quotidiane, lo staff e le ricette antiche, per scoprire cosa rende questo posto così speciale per chi ci lavora e per chi vi entra come ospite. Non si tratta solo di un luogo dove mangiare, ma un punto di incontro, un simbolo storico di Calafat.

Può raccontarci la storia del ristorante e l’origine del suo nome?
“Il ristorante nasce negli anni ’50 ed è sempre stato un punto di riferimento per la nostra città. Da qualche anno è stato acquistato dagli attuali proprietari, che lo hanno rinnovato riportandolo al suo splendore originario. Il nome non ha a che fare con la famiglia, ma deriva da un termine turco. Qui vicino c’era un cantiere navale e Debarcader significa ponte”.

Dove vi trovate esattamente?
“Siamo a Calafat, vicino al Danubio, all’interno di un parco naturale. La location è molto suggestiva: il ristorante si affaccia direttamente sul fiume e si possono vedere i traghetti passare. Per la nostra città è un vero mito, un simbolo da più di cinquant’anni.”

Qual è il piatto che rappresenta il cuore pulsante della vostra cucina?
“Senza dubbio la zuppa di pesce di carpa, tipica della tradizione romena. La prepariamo con l’aglio e la serviamo con la polenta. È il nostro piatto forte, molto apprezzato dai clienti.”

Le vostre ricette si ispirano soprattutto alla cucina tradizionale romena?
“La nostra cucina è un mix: da una parte ci rifacciamo alle ricette locali, dall’altra la nostra chef, con oltre 25 anni di esperienza, ogni tanto rivisita i piatti o crea qualcosa di nuovo. Questo ci permette di avere un menù sempre vario e interessante.”

Che tipo di rapporto avete con i clienti?
“Da quando abbiamo aperto con la nuova gestione siamo cresciuti molto: da una stella siamo arrivati quasi a cinque su TripAdvisor Romania. Il feedback, dunque, è molto positivo e per noi la soddisfazione più grande è vedere che la gente torna a trovarci e ci sceglie.”

Oltre alla zuppa di pesce, quali altri piatti offrite?
“Abbiamo piatti di mare e specialità tipiche romene di carne ma anche pizze e piatti più internazionali. Ci piace offrire scelta e rinnovarci: da quando abbiamo aperto abbiamo già cambiato il menù quattro volte.”

Qual è il punto di forza della vostra cucina?
“La passione. Tutti noi lavoriamo con dedizione, anche quando in estate arriviamo a servire 300 coperti al giorno. Non è facile, ma lo facciamo con entusiasmo. Poi ognuno ha il suo ruolo: se ciascuno fa bene la sua parte, non ci sono nemmeno tensioni nello staff.”

State pensando di proporre altri piatti nuovi e originali?
“Sì, piano piano vorremmo inserire anche alcune ricette particolari, come la verza con salsicce e polenta. In generale adattiamo il menù alla stagione: d’inverno più carne, d’estate più pesce, frutti di mare e pasta.”

Avete progetti futuri o collaborazioni in vista?
“Siamo aperti a qualsiasi esperienza. I proprietari, che sono giovani e pieni di energia, vogliono continuare a rinnovare il ristorante e a portare avanti la tradizione in chiave moderna. D’estate siamo molto frequentati anche da chi viaggia verso la Grecia.”