Roma: riprogettare città delle 97 mila imprese femminili, donne in prima linea per il rilancio

La federazione Terziario Donna di Confcommercio presenta un documento programmatico su urbanistica, sostenibilità e inclusione

Le 97 mila imprese femminili della Capitale riprogettano Roma e rilanciano la città in un’ottica di sostenibilità e inclusione. Orti urbani e acquisti sostenibili nei mercati rionali, cohousing per donne vittime di violenza o in emergenza abitativa, sistemi di illuminazione intelligenti che si attivano al passaggio dei pedoni, aumentando la sicurezza notturna. E ancora: più asili nido e scuole dell’infanzia, tariffe agevolate, aree attrezzate nei parchi pubblici per l’attività fisica. Nel documento programmatico “Futura Roma” della federazione Terziario Donna di Confcommercio sono 12 le proposte delle imprenditrici romane per una città migliore, ispirate alle migliori pratiche dall’estero, come le biblioteche multifunzionali sul modello di quelle di Helsinki in Finlandia, dove sono previsti spazi di formazione e comfort per le madri con i loro figli, idonei anche per le persone autistiche. “Questo è un documento programmatico che presentiamo alle istituzioni con proposte concrete e reali per rendere questa città sicura, sostenibile, equa e soprattutto più vivibile”, ha detto la presidente di Terziario Donna, Simona Petrozzi.

Uno dei punti principali, riguarda il sostegno alle imprenditrici locali con incentivi economici e spazi dedicati. Secondo un’indagine condotta dalla Camera di commercio di Roma nel corso del 2024, per il 40 per cento delle imprese l’accesso al credito rappresenta un problema serio. E l’attività delle donne “costituisce un volano fondamentale per lo sviluppo di questa città”, ha ricordato il presidente di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard. Basti pensare che a Roma “soltanto il 56 delle donne lavora” mentre “le aziende guidate da donne sono 97 mila, tuttavia ancora oggi sono poco innovative e poco digitalizzate, per questo dobbiamo sostenerle per colmare il gap: una forma di violenza che si manifesta, prima di quella fisica e psicologica, è economica”, ha osservato l’assessora alle Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli.

Alla base di tutti i progetti però c’è il grande tema del recupero edilizio: i prezzi delle locazioni a Roma salgono, e il cohousing potrebbe fornire soluzioni abitative per donne e minorenni in difficoltà, considerato che l’82 per cento dei genitori single sono donne. Con il Comune di Roma “la Regione Lazio è impegnata per trovare soluzioni abitative per le donne vittime di violenza, anche provvisorie – ha puntualizzato l’assessore al Patrimonio e Demanio del Lazio, Fabrizio Ghera -. Fra questi luoghi, per esempio, c’è l’istituto romano San Michele”. Tra le altre proposte il documento suggerisce strisce pedonali tridimensionali, per aiutare le persone ipovedenti e incentivare una guida più cauta, l’innovazione dei bagni pubblici a misura di donna e di mamma, l’aumento dei negozi specializzati per celiaci e diabetici sul territorio, incentivi alle pratiche dell’economia circolare sostenuta dalle imprese locali e dai negozi di quartiere.