“Siamo di fronte alla fine di un trentennio nel quale pensavamo ci potesse essere un paese in grado di governare i conflitti, di costruire un modo di vita egemonico e di garantire pace e sicurezza per tutti. Gli Stati Uniti d’America non riescono a fare più da soli questo mestiere. Occorre che si costruisca un nuovo ordine mondiale, una nuova stagione di cooperazione e sicurezza. Senza questo, sarà la guerra, le armi, i morti, i lutti e dunque lo scenario nel quale siamo intrappolati oggi”.

Così ha dichiarato Arturo Scotto, deputato del Partito Democratico, in un’intervista rilasciata nel corso del programma di Radio Cusano Campus ‘L’Italia s’è desta’, condotto dal direttore Gianluca Fabi e Roberta Feliziani. “Oggi siamo dentro una stagione di guerra mondiale a pezzi e la tragedia del popolo palestinese lo dimostra – ha continuato Scotto – però lo dimostra anche l’incapacità della comunità internazionale di fare qualcosa. Mi preoccupa il fatto che se un pezzo del mondo, in particolare quello arabo, guarda all’atteggiamento dell’occidente con diffidenza pensando che esso utilizzi dei doppi standard a seconda di chi è la vittima della guerra, rischiamo di costruire nuove stagioni di odio che potrebbero degenerare in altri confitti”.

Riguardo alla posizione del Partito Democratico, Scotto ha proseguito dicendo: “C’è un’occupazione che dura da troppi anni e che andava fermata, andava rimessa nell’agenda la prospettiva palestinese, perché dare una speranza ai palestinesi avrebbe significato ridurre l’acqua nella quale nuota il terrorismo di Hamas”, ha sottolineato. “Invece si è fatto di tutto per fare in modo che il terrorismo di Hamas diventasse egemone nel campo palestinese.
Come PD abbiamo presentato una mozione che verrà discussa e votata in parlamento in cui ribadiamo la condanna assoluta dei fatti del 7 ottobre, chiedendo che vengano esercitate sanzioni durissime nei confronti di Hamas. Allo stesso tempo, chiediamo di costruire le ragioni per la pace attraverso la liberazione degli ostaggi e il cessare il fuoco immediato. Occorre riaprire la prospettiva del riconoscimento europeo dello stato della Palestina, uno stato che possa convivere in pace e in sicurezza con lo stato di Israele. Se non si dà questo messaggio al popolo palestinese che rifiuta il ricatto di Hamas, temo che Hamas uscirà vincente da questa tragedia”.

E proprio su questa egemonia da parte di Hamas, il deputato democratico ha continuato: “Usa la religione come strumento di mobilitazione popolare, ma è anche un’organizzazione sociale. Quando sono stato a Ramallah, ho incontrato il primo ministro che mi ha spiegato quanto gli stipendi siano diminuiti, più che dimezzati e dopo il 7 ottobre non sono stati più pagati. Significa intere famiglie ridotte quasi alla fame.
Di fronte a questo fallimento dell’esperienza dell’autorità nazionale palestinese, Hamas riesce ad apparire come veicolo per la salvezza di un popolo disperato”, ha spiegato Scotto. “Per sconfiggerlo ci vuole una politica, non basta la dimensione militare. Questo è quello che chiediamo”.

Infine, alcune dichiarazioni sulla situazione in Ucraina. “La reazione dell’Europa nei confronti di Putin è stata unitaria ma dopo due anni è necessario e doveroso fare un bilancio. Occorre capire qual è la prospettiva di uscita da questo conflitto che è diventato sempre più un conflitto di trincea che ricorda la prima guerra mondiale”, ha sottolineato Arturo Scotto. “Come PD abbiamo chiesto un’iniziativa diplomatica perché le armi sono state fondamentali per evitare che l’Ucraina venisse cancellata dalle cartine geografiche, ma se vogliamo aiutarli, accanto a questo occorre mettere in campo un’iniziativa politica”, ha concluso.