Approvato in queste ore, dal Consiglio di Sicurezza, una bozza che richiederebbe, tra le varie questioni affrontate, anche l’accesso di corridoi umanitari in tutta Gaza, per far entrare gli aiuti umanitari.
Bozza che ha ottenuto 12 voti favorevoli e nessun contrario, mentre si sarebbero astenuti la Russia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Aperture e possibili spiragli di luce, che poi vengono bruscamente chiuse, anche nelle trattative fra Hamas ed Israele, per il possibile rilascio di alcuni ostaggi -ad oggi, i rapiti, sarebbero circa 250 persone-. Stallo anche nel dialogo tra le due parti direttamente coinvolte nel conflitto, per l’interruzione -anche momentanea-, delle ostilità, nell’area interessata dai bombardamenti. Senza accordo tra Hamas ed Israele, gli aiuti umanitari restano impotenti e senza la possibilità, non solo di far entrare a Gaza alcun sostegno per i civili e neanche la capacità di mettere in sicurezza le persone ferite gravemente. Il governo di Israele (opzione che viene condivisa anche dagli Usa), teme la possibilità, che fornendo una misura di natura temporanea, Hamas verrebbe messa nelle condizioni di riorganizzarsi. Pausa che invece, tutto il mondo arabo e l’Organizzazione delle Nazioni Unite approverebbero all’unisono. Dalla forte presa di posizione degli Stati Uniti, Teheran avverte che verranno “colpiti duramente”, qualora non vi dovesse essere un cessate il fuoco a Gaza.