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CAMPOGIOVANI 2010: ECCO IL CALENDARIO DELLE PARTENZE.

C’è ancora tempo  fino al 31 luglio 2010 per i campi della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco. Per l’iscrizione e tutte le info di cui hai bisogno visita il sito www.campogiovani.it.

Ecco il calendario aggiornato delle partenze con i nomi dei partecipanti, le date e le destinazioni:

Guardia Costiera
: prima settimana, seconda settimanaterza settimana, quarta settimana, quinta settimana, sesta settimana, settima settimana, ottava settimana, nona settimana, decima settimana, undicesima settimana, dodicesima settimana, tredicesima settimana.

Vigili del Fuoco: prima settimana, seconda settimanaterza settimana, quarta settimana, quinta settimana, sesta settimana, settima settimana, ottava settimana, nona settimana.

Come raggiungere i campi VVFF
di   Caltanissetta, Dalmine, Fiuggi, Genova, Gioia Tauro, Lauria, Mestre, Oristano, Palermo, Pescopennataro, Rimini, Napoli, Terrasini, Matera (come arrivare), Matera (servizio accoglienza), Melfi, Rimini, Terni, Varallo Sesia

Croce Rossa
: prima settimana, seconda settimana, Sicilia (5-11 luglio), Sicilia (7-12 luglio), Sicilia (12-18 luglio), Sicilia (20-26 luglio), Sicilia (Sommatino – 29 luglio/4 agosto), Sicilia (31 luglio – 6 agosto), Sicilia (6-12 agosto), Gela (31 luglio – 6 agosto), Gela (7-13 agosto), Prizzi (31 luglio – 6 agosto)Prizzi (7-13 agosto), Abruzzo (3-9 luglio), Abruzzo (10-16 luglio), Calabria (24-30 luglio), Calabria (16-22 agosto), Calabria (28 agosto – 3 settembre), Calabria (1-7settembre), Campania (26 luglio – 1 agosto), Emilia Romagna (26 luglio – 1 agosto), Emilia Romagna (1-7 agosto), Emilia Romagna (30 agosto – 5 settembre), Friuli Venezia Giulia (26 luglio – 1 agosto), Lazio (26 luglio – 1 agosto), Lazio (2-8 agosto), Liguria (21-27 agosto), Marche ( 24-30 luglio)Molise (10-16 luglio), Molise (17-23 luglio), Piemonte (1-7 agosto), Puglia (10-16 agosto), Toscana (26 luglio – 1 agosto), Trentino (17-23 luglio), Trentino (1-7 agosto), Veneto (25-31 luglio), Veneto (1-7 agosto) 

Marina Militare
: clicca qui per conoscere i nomi degli ammessi

ASCOLTA LA PUNTATA DI RADIO GIOVENTU’ CON L’INTERVISTA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA CROCE ROSSA, FRANCESCO ROCCA

ASCOLTA LA PUNTATA DEL 28 LUGLIO DI “LIDO LORENA” DI RADIO RAI 1 CON L’INTERVISTA DEL COMANDANTE ALESSANDRO (CAPITANERIE DI PORTO – GUARDIA COSTIERA)

BANDA DEL BUCO NELL’INTERLAND CAMPANO

di Michel Emi Maritato (*)

CERCOLA – La banda del buco tenta il colpaccio alle Poste centrali di Cercola, ma il raid dei malviventi fallisce. I carabinieri della locale tenenza infatti hanno arrestato due napoletani, che hanno tentato di svaligiare l’ufficio postale di Corso Riccardi questa mattina. In manette sono finiti Salvatore Fiorentino, 33 anni, e Vincenzo Pipolo, 36 anni.

I due, dopo aver praticato un foro nel muro posteriore dell’ufficio postale centrale di Cercola (verosimilmente nella nottata precedente), alle ore 10.30 circa, travisati con passamontagna ed armati di una pistola, si sono introdotti all’interno degli Uffici, immobilizzando impiegati ed avventori. Uno dei rapinatori ha portato la direttrice in una stanza, dove poco prima il furgone porta valori aveva depositato 180mila euro in diversi sacchi. Dopo aver preso la refurtiva i due rapinatori sono usciti dall’ufficio postale salendo a bordo di una Lancia Y ed allontanandosi dal luogo della rapina. Due pattuglie di carabinieri nel frattempo intervenute dopo un inseguimento hanno bloccato la corsa dell’autovettura immobilizzando i due malfattori. La refurtiva è stata restituita al direttore della posta, la pistola, risultata un pistola scacciacani con 7 proiettili a salve nel caricatore e l’autovettura sono stati sequestrati. Gli arrestati sono stati tradotti a Poggioreale.

(*) Studio Maritato
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SMART DRUGS: ECCO LA NUOVA MAPPA. DOPO GLI “SMART SHOP”, INCENSI, ERBE E PASTICCHE VIAGGIANO SUL WEB

di Silvia Quaranta (*)

Aggiornata la seconda edizione del volume sulle Smart Drugs con un capitolo sulle Spice, miscele di più erbe che possono essere fumate come il tabacco, curato dall’ISS in collaborazione con il Ministro della Gioventù. Il consumatore non è più il giovanissimo in cerca dello “sballo” ma anche l’adulto attratto dal “viagra naturale”.
Si potenzia il mercato delle “droghe furbe” e anche i loro effetti. Sei nuove “Smart Drugs”, infatti, sono state individuate ed analizzate dall’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’ISS che ha pubblicato, in collaborazione con il Ministro della Gioventù, la seconda edizione del volume sulle Smart Drugs aggiornando le conoscenze scientifiche e gli effetti sulla salute di prodotti vegetali.

“E’ importante informare i giovani sui rischi connessi all’utilizzo delle smart drugs, troppo spesso considerate una facile scorciatoia per ottenere risultati più brillanti nello studio, o migliori prestazioni sui campi sportivi – commenta il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni –. La consapevolezza è l’arma migliore per fare prevenzione e il messaggio che intendiamo lanciare è semplice e immediato: non esistono erbe, pillole o “cocktail energetici”dai poteri straordinari, e soprattutto non esiste nulla che diventi più facile grazie alle droghe. Anzi – conclude – cercare di percorrere questo genere di “scorciatoia” ha come unica conseguenza certa quella di mettere a repentaglio la propria salute”.
Per questo motivo individuare le nuove sostanze e conoscere i pericoli connessi è di fondamentale importanza per tentare di arginarne la diffusione e il consumo.
“Il volume sulle droghe furbe si pone come prezioso strumento per facilitare l’intervento degli operatori e fornire tutte le conoscenze possibili su questo fenomeno in evoluzione – dice il Presidente dell’ISS Enrico Garaci –. Nuove schede con l’identificazione e la descrizione delle sei nuove sostanze si aggiungono, infatti, alle altre 25 già conosciute e catalogate nel libro realizzato nel 2005 e ampliato anche con un nuovo capitolo sulle cosiddette Spice. L’azione congiunta dell’ISS, del Ministro della Gioventù e dei NAS ha lo scopo di permettere ai laboratoristi di riconoscere queste sostanze, ai clinici di intervenire in caso di intossicazione, al legislatori di intervenire per bloccarne la produzione e diffusione, e al giovane di essere informato sul pericolo di questi prodotti”.
Il lavoro dei ricercatori, coordinati per 4 anni dalla dottoressa Simona Pichini è consistito prima di tutto nel reperire le poche notizie disponibili su queste sostanze, notizie spesso pubblicate in riviste o libri a diffusione limitata.
“Sostanze facili da reperire – dice la dottoressa Simona Pichini dell’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’ISS – Smart Drugs e Spice si vendono sul web, con l’e-commerce una bustina costa 25 euro e può essere usata per 3-4 volte. I consumatori non sono soltanto giovani in cerca dello sballo ma anche adulti 40-50enni che voglio provare un “viagra naturale”. Ma le novità dello “sballo” a tutti i costi non si fermano qui. Il volume dell’ISS dedica l’ultima parte del libro alle cosiddette Spice, miscele di Smart Drugs all’interno delle quali sono stati identificati cannabinoidi sintetici, sostanze che hanno gli effetti simili al fumo della cannabis, i più frequenti sono quelli a carico dell’apparato cardiovascolare (tachicardia, extrasistole), respiratorio e nervoso centrale: allucinazioni visive, psicosi, paranoie”.
Il lavoro è proseguito con la revisione scientifica e la catalogazione delle informazioni raccolte e delle modalità per analizzare queste sostanze. Prezioso l’ausilio del Comando Carabinieri per la tutela della salute – i NAS – nella fase di individuazione degli Smart Shops, dei siti internet, e del reperimento delle sostanze da analizzare. L’equipe del professore Achille Caputi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina ha supervisionato la parte clinica e farmacologica delle monografie.
Negli ultimi 5 anni si è modificato, infatti, l’uso e il consumo di queste sostanze, il cui numero è cresciuto così come sono aumentate le informazioni scientifiche sulla loro tossicità, in particolare se vengono assunte da giovani il cui sistema nervoso centrale non ha ancora completato il suo sviluppo, col rischio di incorrere in alterazioni cognitive, emotive e comportamentali che possono condizionare l’intera vita.
Le sei nuove sostanze identificate sono: Argemone mexicana, Brugmansia arborea, Datura stramonium, Muira puama, Piper methysticum, Turnera aphrodisiaca. Il volume completo è disponibile online sul sito dell’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’ISS.
Il Ministro della Salute Fazio sentito il parere del Consiglio di Sanità e del Dipartimento delle Politiche Antidroga ha inserito alcuni di questi cannabinoidi sintetici nelle Tabelle delle sostanze stupefacenti con un decreto del 16 giugno 2010.

(*) Studentessa di Lingue all’Università “Sapienza” di Roma, Vicepresidente dell’associazione “La Testata”

L’ARTE PRIMITIVA AFRICANA

di Stefano Azzena (*)

Uno dei popoli che sin dalla preistoria non ha subito influenze dai popoli occidentali,sia dal punto di vista culturale che artistico,è il popolo africano.
Numerosi sono i ritrovamenti di opere tribali che per la loro originalità e qualità sono state fonte di ispirazione per i più grandi artisti moderni e contemporanei, per citarne alcuni, Gougain,Derain,Matisse e Picasso. La cosa che più ci sorprende dell’arte africana sia primitiva che contemporanea è il suo aspetto formale e la concezione geometrica degli spazi.

I colori più usati erano il rosso(fecondità e vita)il bianco e il nero(vita eterna e oscurità)e le immagini delle divinità non venivano mai rappresentate con immagini fantasiose ma con figure reali.

Un’ altra particolarità dell’arte africana è accomunata da un forte senso religioso,legato allo spiritualismo e alle differenti fedi locali.Le pitture rupestri del neolitico appaiono verso  la metà del  VI  millennio a.C. raffigurano quasi esclusivamente animali  e si suddividono in due culture artistiche,quella dei cacciatori e quella dei pastori.Pitture più moderne  appartenenti al  III millennio vengono scoperte in sud africa e sembrerebbe che a realizzarle fossero i Boscimani. Questi dipinti raffiguranti scene di caccia,danze e combattimenti  mettono in evidenza una propensione allo studio del modello naturale ,in cui viene creata la sensazione in del volume tramite l’uso di colori diversi. Le sculture africane più antiche, dopo quelle egiziane, sono alcune opere nigeriane del villaggio di Nok, dove venivano già realizzate opere interessanti come i busti. Qui si osserva la tendenza alla semplificazione che caratterizza gran parte della scultura negro-africana: vengono messi in risalto gli occhi espressivi, le ciglie arcuate e le forme morbide e rotondeggianti.L’autunno scorso ho avuto modo di visitare una mostra dal titolo ‘ Africa?una nuova storia’dalla quale sono rimasto veramente colpito. Anche se l’esposizione era una collettiva di artisti  contemporanei,la poetica che accomunava tutte le opere era fortemente ispirata ad un profondo legame con il passato,il che mi ha fatto molto riflettere sulle dinamiche dell’arte contemporanea in un paese con una storia estremamente originale e che tutt’oggi  mantiene e difende le sue tradizioni.

(*) Pittore

OTTIMA LA RISPOSTA DELLA REGIONE LAZIO E DEI VARI ENTI OSPEDALIERI SU ESENTI

di Pietro Bardoscia 

Ci fa molto piacere la pronta reazione della Regione Lazio dopo la pubblicazione nelle varie agenzie di stampa e nei vari quotidiani dei dati ASP che il sindacato Ugl Sanità ha comunicato il primo Luglio del 2010 sugli Esenti dal Ticket Sanitario. Alle dichiarazioni pronunciate dalla Presidente On. Renata Polverini il 10 Luglio nella quale si annuncia che la Regione Lazio sta sottoscrivendo un accordo con l’Agenzia delle Entrate per individuare chi abbia effettivamente diritto all’esenzione del pagamento del ticket e chi no (immaginando anche la diretta partecipazione della Guardia di Finanza), si sta aggiungendo una maggiore attività da parte di alcuni Enti Ospedalieri che stanno effettuando una raccolta dati sul numero di utenti che nei mesi precedenti hanno utilizzato le tipologie di esenzione: E01,E02,E03,E04.

La E01 riguarda gli “Assistiti con età inferiore ai 6 e maggiore ai 65 con Reddito Lordo inferiore ai 36.151,98;
La E02 riguarda i “Disoccupati e famigliari a carico con reddito inferiore agli 8.263,31 €.

Ricordiamo che solo queste due prime Esenzioni  raggiungono quasi il 50% degli Esenti che hanno fatto uso dell’autocertificazione nel Lazio per non pagare il ticket previsto per le visite specialistiche ed esami diagnostici (oltre alle ormai famose quote fisse).

La E03 riguarda i Titolari di Assegno Sociale e i loro Famigliari a Carico;
La E04 riguarda i titolari di pensione Minima > 60 anni.

Invitiamo tutti a seguire questa che riteniamo essere la strada giusta da intraprendere e non solo per rendere giustizia ai tanti cittadini onesti che pagano anche tra mille difficoltà economiche personali, ma anche per riconsegnare a tutti  loro un’immagine di una Istituzione come quella della Regione Lazio che lotta assennatamente contro l’evasione. 

QUATTRO SERI PROVVEDIMENTI IN RISPOSTA A MILLE PAROLE

di Michel Emi Maritato (*)

”Quattro provvedimenti di fronte a mille parole. Durante l’ultima settimana il Governo ha ulteriormente rafforzato il proprio profilo riformatore”.

E’ quanto dichiara il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che così elenca l’attività del Governo e della maggioranza: ”E’ stata approvata la manovra economica, che ha messo al riparo l’Italia dalle conseguenze piu’ gravi della crisi economica e ha posto le condizioni dello sviluppo. 

Il Senato della Repubblica ha approvato anche con la collaborazione di una parte dell’opposizione, una riforma fondamentale della nostra università sulla base del merito e dell’ingresso di giovani docenti e ricercatori.
Il Governo ha poi detto si ad un disegno di legge innovativo e liberale in materia cinematografica che permetterà di ridurre l’intervento esclusivo dello Stato, di incentivare l’apporto dei privati favorendo quindi un maggiore grado di autonomia e di liberta’ per la cultura.
E’ stato infine approvato il nuovo Codice della Strada, in conclusione entrato in vigore gia’ da giorni, che consentirà di diminuire il numero degli incidenti e della mortalità sulle nostre strade”.

Un augurio al Premier che riesca a traghettare il Nostro amato Paese fuori dalla crisi.

(*) Studio Maritato
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ALIMENTI BIOLOGICI E BIODINAMICI

di Emanuela Maria Maritato (*)

I cibi biologici vengono prodotti  rispettando dei sani parametri in tutta la filiera produttiva, si comincia con il rispetto delle caratteristiche del suolo, quindi utilizzando solo sostanze naturali per arricchirlo evitando di utilizzare concimi chimici, assenza di pesticidi su frutta e verdura, ai mangimi per animali con sole farine vegetali non addizionate a farmaci di sintesi chimica. Questa produzione consente un duplice vantaggio in primis si migliora l’ecosistema, e in secondo un netto miglioramento dei sapori dei cibi.

Numerosi studi hanno dimostrato infatti che se acquisti al mercato pomodori biologici e pomodori normali, le cucini allo stesso modo e le assaggi ad occhi chiusi, ti accorgerai facilmente di quali sono quelli biologici.

Oltre al cibo biologico esiste poi quello biodinamico. L’agricoltura biodinamica affonda le sue radici nel pensiero del filosofo austriaco Rudolf Steiner che considera un tutt’uno uno la terra e la vita che si sviluppa in essa. Ecco allora che oltre ai metodi di coltivazione biologica si ricorre alle fasi lunari per stabilire il giusto calendario delle semine, e all’utilizzo di particolari preparati naturali da aggiungere all’humus o da vaporizzare sulla parte aerea dei vegetali per aumentarne la loro energia vitale. Per l’ottenimento di tali preparati si utilizzano ingredienti come la camomilla, l’ortica, l’achillea ed il quarzo macinato diluiti poi in diluizioni infinitesimali come nell’omeopatia.
Di certo mettere sulle nostre tavole cibo biodinamico assicura un alimento di gran lunga più sano rispetto ad un alimento trattato con prodotti chimici che forzano le peculiarità del suolo e ne snaturano i prodotti. La base del benessere è la cultura, quindi l’atteggiamento di una persona che ha come obbiettivo il miglioramento della sua salute e’ quello di porsi le giuste domande. Chiedersi che differenza c’è’ fra un uovo bio o “normale”, o la differenza che passa tra un’insalata coltivata in metodo biodinamico ed un insalata tradizionale può fare si che nelle persone si attivi il giusto atteggiamento nei confronti della propria salute e della tutela dell’ambiente che ci circonda.

Il mio consiglio non è quello di diventare degli integralisti, semplicemente è quello di ponderare bene la scelta della spesa quotidiana.


(*) Giornalista Freelance e Direttore del Gruppo editoriale Maritato

INTER-MANCHESTER CITY 3-0, TROFEO PIRELLI AI NERAZZURRI:

di Andrea Pelagatti (*)

”Non so nulla. certamente se Mario dovesse venire da noi saremmo ovviamente felici di accoglierlo”. E’ ancora cauto Attilio Lombardo, l’ex ala sampdoriana, oggi vice di Roberto Mancini nello staff del Manchester City sull’arrivo di Mario Balotelli nella sua squadra. Sul campo dello stadio di Baltimora, dove i suoi ‘citizens’ hanno affrontato l’Inter di Rafa Benitez, non c’e’ Mancio, volato in Italia per un problema familiare.

Assente anche la squadra nerazzurra che ha preferito rimanere a Filadelfia. Si sono allenai, invece, davanti a qualche centinaio di fans del soccer, tutti i giocatori del City.

Ma, anche in assenza di Supermario, a tenere banco e’ il suo sempre piu’ probabile trasferimento in Inghilterra: ”Siamo tutti convinti – afferma Lombardo in ottima forma – che si tratti di un giocatore dalle grandissime capacita’, un campione vero in grado di cambiare da solo l’esito delle partite.

 

In piu’, arrivare cosi’ giovane in un campionato importantissimo come quello inglese, puo’ essere per lui una grande esperienza, un’ottima opportunita’ per crescere al meglio”.

L’Inter di Rafael Benitez si è aggiudicato la 14/a edizione della Pirelli Cup, battendo per 3-0 il Manchester City di Roberto Mancini allo stadio di Baltimora, negli Stati Uniti.

Lo ha reso noto la società milanese sul suo sito. I gol sono stati di Victor Obinna al 39′ del primo tempo e al 9′ del secondo e dell’esordiente Cristiano Biraghi al 29′ della ripresa. Mancini era assente per motivi famigliari.


(*) Giornalista sportivo e studente LUISS

FARMACEUTICA E REGIONE LAZIO

di Michel Emi Mariitato (*)

Sul tavolo di confronto permanente per collaborare alla ricerca di soluzioni per  la sostenibilità della spesa farmaceutica, nel rispetto dell’appropriatezza terapeutica e dell’accesso all’innovazione. E’ questo il primo obiettivo del protocollo d’intesa firmato  dalla Regione Lazio e da Farmindustria, alla presenza dei presidenti Renata Polverini e Sergio Dompé. “Con questo protocollo – ha detto la presidente Polverini – avviamo un percorso di collaborazione che aiuti il Lazio a superare questo momento difficile e a recuperare risorse nella farmaceutica, sostenendo al tempo stesso le industrie. Un’esigenza nata dall’emergenza trovata dopo il nostro insediamento, che porta nella direzione del risparmio e della riduzione degli sprechi”.

Il Lazio è la seconda regione per numero di addetti nella farmaceutica: 15mila, di cui 1.000 nella ricerca e 5.000 nell’indotto. Il settore, inoltre, è al primo posto nella regione per esportazioni con un 29% sul totale e una crescita del 90% dell’export tra il 1999 e il 2009.

 

Per quanto riguarda la spesa  regionale, il Presidente ha ricordato come l’attuale amministrazione sia già intervenuta su alcune gare “che a parere della stessa non erano in grado di produrre risparmio: intervenendo su una soltanto di queste, ad esempio, abbiamo realizzato un risparmio di 68 milioni di euro su complessivi 513 milioni”.

(*) Studio Maritato
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L’ERA DEI SUPERCONDUTTORI

di Dario Leone (*)

Nella classificazione dei materiali vi é una categoria che spesso non viene considerata: i superconduttori. Questo tipo di metalli hanno una caratteristica piú unica che rara: quando portati a bassissime temperature la loro resistenza nel far scorrere corrente, presente in tutti i materiali, diventa praticamente nulla. Ció implica che, una volta indotta una certa corrente all’interno di un filo superconduttore formante un cerchio chiuso, questa scorre virtualmente all’infinito. Di fatto, lo scorrere di corrente all’interno di un filamento superconduttore, é uno dei fenomeni che piú si avvicina al moto perpetuo.

In realtá i superconduttori furono scoperti per la prima volta nel lontano 1911, quando raffreddando del mercurio ad una temperatura di -269?C, la temperatura di condensazione dell’elio liquido. Infatti, quando si parla di raffredare un superconduttore, le temperature devono essere prossime allo zero assoluto.

Poiché un materiale superconduttore offre una resistenza quasi nulla alla corrente che vi scorre all’interno, é il materiale piú frequentemente utilizzato per creare dei magneti permanenti. Infatti, basta far scorrere una data corrente all’interno del materiale superconduttore e raffreddarlo per avere, come giá detto, una corrente praticamente costante. La corrente che scorre all’interno del materiale superconduttore genera a sua volta un campo magnetico ad essa proporzionale, e, poiché la corrente stessa é costante, lo sará anche il campo magnetico che ne deriva.

Sono stati quindi ricercati diversi materiali superconduttori da quando fu scoperta questa caratteristica, materiale che spesso venne impiegatio nel costruire i magneti permanenti a partire dagli accelleratori di particelle, fino a quelli presenti nelle macchine per la risonanza magnetica.

Nonostante la proprietá di superconduttivitá  venne scoperta all’inizio del secolo, ci vollero oltre 50 anni per poterla teorizzare da un punto di vista matematico. Negli anni ’80 le tecnologie e le conoscenze fisiche permettavano di poter scoprire molti materiali superconduttori, poiché si era capaci di raggiungere temperature sempre piú basse in condizioni sperimentali, e verificare i comportamenti riconosciuti nei primi superconduttori scoperti, anche in altri materiali. La praticità di taluni superconduttori si riconosce nel fatto che una vasta gamma di materiali si comportano come dei superconduttori già a temperature discretamente elevate rispetto alle bassissime ricercate negli esperimenti iniziali, permettendo un più agevole loro utilizzo pratico. Riamane peró il fatto che questo fenomeno fisico é al giorno d’oggi non ancora del tutto spiegato, e scienziati di tutto il mondo si stanno impegnando per poter risolvere i misteri che ancora lo circondano.

(*) Laureato in Fisica, studente in Fisica medica e corrispondente estero presso la Columbia University di New York

L’ARCHIVIO DELL’ETNO-MUSICOLOGO SALVATORE VILLANI POTREBBE FINIRE ALL’ESTERO

 

Salvatore VillaniGROSSO DANNO PER IL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE ITALIANO. 30 ANNI DI RICERCA, UNA DELLE PIU’ GRANDI COLLEZIONI DI STRUMENTI MUSICALI, MIGLIAIA DI REGISTRAZIONI AUDIO-VIDEO, OGGETTI DELLA CIVILTA’ AGRO-PASTORALI, OLTRE 5000 VOLUMI POTREBBERO ESSERE DONATI AD UNA ISTITUZIONE SVIZZERA. A DARNE NOTIZIA LO STESSO RICERCATORE, ALLIEVO DELL’INDIMENTICABILE ROBERTO LEYDI E SICURAMENTE UNO DEI GARGANICI CONTEMPORANEI PIU’ CONOSCIUTI ALL’ESTERNO DEL PROMONTORIO

 

FOGGIA – Una delle più grandi collezioni di strumenti musicali, migliaia di registrazioni e interviste audio-video ai portatori della tradizione, una biblioteca di oltre 5000 volumi e vari oggetti della tradizione agro-pastorale garganica e italiana potrebbero finire nelle mani di una istituzione privata svizzera.

 

Si tratta dell’archivio del ricercatore Salvatore Villani, originario di Rignano Garganico e fondatore del Centro Studi Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata. Etnomusicologo famoso e riconosciuto in tutta Italia, Villani è “ignorato” dalle istituzioni della sua terra, sempre più amanti delle inutili e dannose iniziative dei forestieri, che spesso presentano e si vedono finanziare progetti miranti alla dissacrazione delle tradizioni popolari, artistiche e culturali della Montagna del Sole, della Capitanata e della Puglia. Progetti obbrobriosi e commerciali che stanno creando danni su danni, finendo per distruggere quel poco che resta ancora della memoria dei nostri avi. Per questo Villani, attraverso  il suo profilo FaceBook, ha voluto lanciare una pesante provocazione e annunciare la cessione del suo archivio ad una associazione svizzera, così come fatto dal suo maestro e profondo amico Roberto Leydi.

 

“Ai naviganti in ascolto: questa mattina ho preso una decisione che meditavo da tempo, donare tutta la mia collezione, frutto di 30 anni di ricerca, migliaia di ore di registrazioni audio e video-fotografiche, centinaia di strumenti musicali, nonché oggetti della civiltà agro-pastorale, di provenienza famigliare, a una istituzione straniera, così come ha fatto il mio maestro Roberto Leydi. Sono in contatto da anni con alcune istituzioni svizzere, che non aspettano altro – spiega sul suo profilo FaceBook l’etnomusicologo Villani – se io venissi a mancare, quale istituzione italiana potrebbe garantire la conservazione dell’ingente materiale sulla cultura popolare da me accumulato in tanti anni? Se Leydi, che era più importante di me e più influente, ha lasciato tutto alla Svizzera, un motivo ci sarà. Meditate gente, meditate”. A Villani sarà consegnato il 13 agosto 2010, alle ore 22.30 (Chiesa Madre), il Premio “Don Angelo Gentile” ai Rignanesi nel mondo, voluto dal Nuovo Circolo Culturale “Giulio Ricci” per valorizzare i rignanesi che fuori sede si sono distinti nei vari campi delle professioni, della cultura, della fede e dello sport. Ed è proprio da questo sodalizio che giunge l’appello a non cedere. “A Villani chiediamo di riflettere su quanto deciso – si legge in una nota del Circolo – la cultura non ha padroni e la cessione di un patrimonio così importante come l’archivio dell’etnomusicologo rignanese si tramuterebbe nel tempo in un gravissimo danno per il patrimonio culturale ed artistico dello Stivale Italico. Ecco perchè chiediamo alle istituzioni pubbliche e private, a partire da quelle rignanesi, di intervenire e di iniziare a pensare ai figli di questa terra”. L’appello è rivolto anche all’associazionismo attivo del gargano. Per concludere, Villani ha apertamente “bollato” il lavoro del regista romano Aldo Di Russo dedicato al cantore carpinese Antonio Piccininno, dopo averlo ammirato in gigantovisione nei giorni scorsi in Piazza del Carmine a Rignano: “ieri sera ho visto l’ennesima oscenità: un documentario su Antonio Piccininno e Carpino, fatto di luoghi comuni, scarsamente scientifico, e che non restituisce la poliedricità del grande cantore carpinese. La location scelta, probabilmente per assecondare l’ente patrocinatore, non è Carpino, ma Monte Sant’Angelo. Povero Gargano!”. Chiaro il riferimento alle scelte culturali e mediatiche del Parco Nazionale del Gargano.

 

DURO COLPO ALLA CAMORRA

AGENZIA NOLANO

Nove persone ritenute nei clan camorristici Russo e ‘Nuova Alleanza Nolana’, attivi nel Nolano, sono stati arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Nei loro confronti il gip di Napoli ha emesso una ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di estorsioni continuate ed aggravate dal metodo mafioso. Nel corso di indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, i carabinieri della compagnia di Nola e della stazione di Saviano hanno scoperto

diverse estorsioni compiute nel periodo di piena egemonia del clan camorristico Russo, capeggiato dai fratelli Salvatore e Pasquale Russo e successivamente, alla fine del 2009, dopo la cattura dei due boss di Nola, da un nuovo gruppo criminale denominato ‘Nuova Alleanza Nolana’, in cui sono confluiti elementi di diversi clan camorristici della zona.

IL CONFLITTO DELLA DUALITA’ NELL’UOMO

di Gaetano Caira (*)

La natura dell’uomo come tutti gli esseri viventi è basata su due elementi complementari, a volte anche contrastanti, che influenzano continuamente il suo cammino. L’uomo ha il disegno di questo progetto misterioso nel proprio corpo: ha due occhi, due mani, due braccia, due polmoni, due reni, due emisferi cerebrali…e via di seguito. In natura l’uomo può sperimentare l’effetto del caldo e del freddo, può conoscere l’amore e l’odio, la felicità e la tristezza, positivo e la negativo. L’uomo è attraversato da due diverse correnti energetiche che caratterizzano tutti gli esseri viventi nell’universo: lo “ying” e lo “yang”.

La prima è di natura “calda” mentre la seconda è “fredda” e determinano il sesso delle persone secondo la loro predominanza: “maschio” o “femmina”. Per tutta la sua vita l’uomo vive così in conflitto con la sua “dualità”, il rovescio della medaglia: due realtà complementari che insieme formano l’unità. Ecco il principio della complementarietà, la filosofia del “tao” orientale. L’uomo appare quindi un essere imperfetto perché rimane sempre dimezzato e non è mai soddisfatto pienamente da quello che costruisce. Eppure è votato a scoprire il rovescio della medaglia: per conoscere l’amore è obbligato a conoscere il suo opposto. Per conoscere il bene deve conoscere prima il male. Per conoscere la felicità deve conoscere la tristezza. E’ la legge degli opposti o della complementarietà: tutto nasce per capire il suo opposto e tutto è somma dell’altro fino all’identificazione del tutt’uno. Si naviga quindi sempre nella fatale dualità del tutto fino ad arrivare alla vera consapevolezza della sua natura di essere spirituale in continua evoluzione. Questa natura dell’uomo è parte dell’impronta del suo Creatore. E’ una prima fase dell’evoluzione per arrivare a conoscere sé stessi e quindi alla consapevolezza di essere un giorno tutt’uno con l’universo e il suo Creatore.

(*) Autore di “Feng Shui e Armonia della Mente”  e “Lavorare in Armonia”

OSCAR WILDE: L’ESTETA TRAGICO

di Emanuela Maria Maritato (*)

Si immagina, pensandolo, la levità della sua ironia, la conversazione brillante, la wit tutta britannica con cui affascinava gli ascoltatori – il suo pubblico.
Eppure c’è, in Oscar Wilde, una parabola drammatica di cui è l’unico reale protagonista. Wilde nasce a Dublino nel 1854, da una famiglia altolocata – suo padre un eminentissimo chirurgo, sua madre una fervente letterata e patriota. Nulla gli manca: ricchezza, una famiglia protettiva, buon nome, intelligenza e creatività. Premesse magnifiche, un’adolescenza piacevole, una prima età adulta già ricamata dalla fama: si laurea, i suoi versi divengono celebri e lui celeberrimo – è un personaggio che si muove, scandalizzando con stile la Londra vittoriana. Nella sua esistenza morbida e senza spigoli ammalia con le parole e con un’ironia che non è nemmeno minimamente aggressiva (il che è inusuale, c’è sempre una certa sottile ira, nell’ironia).

Oscar è piacevole, elegante, egocentrico e gentilissimo : il suo modo di porsi così dissacrante e inusuale gli permette di girare persino l’America a tenere conferenze su arte e stile, lui che ha l’estetismo dentro e lo mostra ben fuori. In breve tempo compone scritti che restano nella storia della letteratura: romanzi, opere teatrali, poesie e quanto altro – ciò che tocca diventa l’oro che tanto ama.

 Nel frattempo sposa la leale e generosa Constance, ha due figli maschi che adora, discepoli a volontà. Ma sente di non essere se stesso e sarà Robbie Ross, un giovane amico, a iniziarlo all’omosessualità – e sempre Ross gli sarà accanto nelle ore orrende e anche in seguito, per recuperare i suoi diritti d’autore a favore dei piccoli Wilde.

 L’omosessualità è inconcepibile per la società vittoriana: qualcuno ha sostenuto che metà della popolazione non sarebbe nemmeno riuscita a concepirla, mentre l’altra metà la praticava. Ed era questo ciò che contava: non cosa si era, ma come si appariva.
Che si fosse gay non aveva importanza : ciò che era essenziale era fingere di non esserlo.
Wilde usò questa sua ‘ambiguità’ per ferire le anime ipocrite del tempo e sarebbe rimasto un magnifico esempio di coerenza intellettuale se non fosse arrivato Alfred ‘Bosie’ Douglas, figlio di lord Queensberry, una casata segnata da abusi e gravi malattie mentali. Ed è qui che ci si incuriosisce : come può un uomo come Wilde, coltissimo e di notevole levatura, lasciarsi tiranneggiare e manipolare da un ragazzino infelice, arrogante e incontentabile? Bosie aveva un padre crudele e violento, d’accordo. Ma a rileggere le biografie del letterato si resta perplessi di come Oscar sia divenuto il ‘valletto’ passivo e autolesionista di un giovane tormentatissimo: debiti, prostituzione, incuria verso la moglie e i figli e verso il proprio talento – tutto per il grazioso Alfred. E quando il ‘piccolo’, forte del suo desiderio di ferire il detestato genitore, convince Wilde a denunciarlo per diffamazione (Queensberry definiva pubblicamente il poeta come un ‘pervertito’ e un ‘sodomita’), pur sapendo che prove sarebbero state portate. E prove emergono – Wilde tenta di  uscire da questa vicenda, ma è tardi: la Corona inizia un procedimento legale contro di lui, per la sua ‘immoralità’. Ogni cosa gli si ritorce contro, gli vengono tolti i figli e Constance è nella più totale indigenza. Il suo nome è insultato e denigrato, le sue opere cancellate, i suoi pochi amici rimasti gli dicono di riparare all’estero ma lui, coraggiosamente, resta. Non smentisce la propria battaglia alla falsità dei costumi, alla moralità e durante il dibattimento, non perdendo il proprio umorismo e la propria eloquenza, riesce anche a strappare qualche applauso. Ma la condanna a due anni di lavori forzati arriva comunque e per un uomo della sua estrazione è prova ardua – nasce in prigione la celebre Epistola in Carcere et Vinculis, nota poi come De Profundis : lunghissima missiva rivolta a Bosie, è un grandioso esempio di  autoanalisi, di sè e della propria vita, un’ammissione parziale anche se profonda, del proprio ruolo nello schianto. Di nuovo libero, ma ormai ammalato e solo (la moglie era morta e  così l’amatissima madre, mentre i bambini gli erano stati portati via), gli ultimi anni trascorrono tristi, in giro per Italia e Francia, per alcuni periodi accompagnato dal terribile Alfred – ogni proposito di lasciarsi alle spalle il fatale ragazzo vien meno.
Muore infine nel 1900, in una pensione squallida, con il conforto di pochi fedelissimi e senza aver più scritto nulla, se non una ballata quando ancora era prigioniero. E qui ecco che emerge la domanda: perché? E il De Profundis è una risposta. Wilde fu tenace e da ammirare: la sua società stupidamente ghettizzava e giudicava, non permettendo a una persona d’essere semplicemente se stessa, nella propria natura. Considerare l’omosessualità come reato punibile appare ad oggi incredibile e assurdo, ma all’epoca nulla era considerato più esacrabile. Per cui il modo di porsi di Oscar fu esemplare e magnifico: non mentì per salvarsi, nè scappo – portò avanti la sua lotta contro la pochezza che lo circondava. Questo è tutto a suo merito. Ma resta, con la c curiosità un pò demoniaca dello psicologo – la curiosità su ciò che ci fu oltre, più a fondo magari, che si può solo ipotizzare: ed è lui a parlarne. E’ lui ad ammettere che, stanco delle ‘vette’, di un’esistenza perfetta e invidiabile, a un certo punto ha sentito il bisogno della discesa, della tragedia – lui che aveva un debole artistico per il martirio di San Sebastiano. Per quanto potesse amare Bosie, che una mente come la sua potesse spingersi ad umiliarsi e abbandonare tutto per seguire i capricci inquieti del compagno risulta difficile.
Come, con la sua intelligenza, ha portato in tribunale un padre che poteva aveva prove evidenti? mentendo in aula? Molti erano i modi in cui sfidava il suo tempo, da sempre: c’era realmente bisogno di arrivare al dramma? La sua semplice arte era abbastanza per ergersi sui pregiudizi e deriderli con impagabile leggerezza. Ma ha insistito su di una strada – fino alla fine.
C’è in Wilde, vien da dire, una sorta di sordida passione per l’infelicità, per quegli aspetti della vita che mai aveva avuto la sfortuna di conoscere realmente. Più o meno consapevolmente si è calato nel dolore e, nel De Profundis, decanta la squisitezza della fattura del dolore e ammette d’essere stato se medesimo, a lasciarsi ‘rovinare’ dalle beghe familiari dei Douglas. Che poi questa sua debolezza venga imputata a eccessiva bontà (…), non toglie comunque la lucidità della posizione presa. Non si vuole sostenere, per forza facendo lo psicologo, che tutto nascondesse un motivo inconscio – ma nemmeno credere che sia stato un imprevedibile fato o gli irrazionali risultati di un innamoramento. Dietro i suoi versi spavaldi e così veri, così moderni, così umani, si nascondono verità scomode sulla nostra natura.
C’era da sempre, in Wilde, al di là delle apparenze, qualcosa di tragico. E c’è da chiedersi, magari esagerando, se non fosse egli stesso, il proprio censore più feroce. Questo gettarsi in pasto a una civiltà incivile, condannandosi – coraggioso sì, ma quasi in cerca di un’espiazione (Delitto e Castigo!) illogica. Perse tutto e non si rialzò. Nella luminosità dei suoi infiniti giorni senza pene, era cresciuto in lui una fame di quel dolore che a tanti tocca sperimentare senza scelta – nei suoi motti spiritosi e solo apparentemente frivoli, nascondeva appunto, forse, una ricerca di ‘borghese’ castigo e di quello sconosciuto dolore che gli avrebbe forse mostrato la parte più vera di sè – un autore francese sostenne che si cerca il dolore più perfetto, per essere se stessi almeno una volta nella vita.
Di fronte alla parabola wildiana si resta attoniti: tutta la gamma dei sentimenti ed esperienze chiuse in un’esistenza fra l’altro breve, con una rarissima intensità. E ci restano di lui le sue opere, la sua coerenza e i suoi citatissimi aforismi, che da soli contengono, tra paradossi e carezze che son graffi, tutta la nostra realtà : lui così umano, così vero, così ferito. In fondo, come sostenne lui : “A questo mondo vi sono solo due tragedie : una è non ottenere ciò che si vuole, l´altra è ottenerlo. Questa seconda è la peggiore, la vera tragedia”.
E lui ebbe tutto ciò che cercava.
Divenendo davvero, infine, un immortale se stesso.

(*) Giornalista Freelance e Direttore del Gruppo editoriale Maritato

PROCESSI ATTENTIVI E MNESTICI

di Roberta Catania

Il processo di apprendimento linguistico nel giovane adulto è presieduto da un notevole sforzo attentivo ed implica la capacità da parte dello studente di focalizzare coscientemente l’attenzione verso uno stimolo. Nel giovane adulto i processi attentivi: o sono in parte subordinati alla percezione della rilevanza dello stimolo da parte dell’allievo (Smith, 1995), il quale decide di spostare l’attenzione verso ciò che più lo attrae a livello visivo, linguistico, cognitivo…; o sono in gran parte volontari e connessi alle dinamiche motivazionali, sebbene vi siano fenomeni di spostamento involontario dell’attenzione (Lavadas e Berti, 2002); o per quanto siano ormai nel pieno delle loro funzioni, essendo mature le aree del lobo frontale che li presiedono, sono comunque processi limitati, in quanto limitati sono il numero degli elementi ai quali lo studente più prestare attenzione contemporaneamente e la capacità di protrarre la focalizzazione dell’attenzione nel tempo;

o sono di conseguenza processi selettivi, perché la limitatezza delle risorse attentive viene compensata con strategie di selezione dell’input (Shaw e Shaw, 1978).

 A differenza dell’acquisizione della lingua materna, nell’apprendimento di una seconda lingua, specialmente in età adulta, l’attenzione, intesa come capacità cosciente, riveste un ruolo di primo piano. Nel giovane adulto infatti apprendimento delle lingue, perlomeno nei contesti formali, avviene principalmente attraverso l’attivazione dei sistemi di memoria esplicita, che coinvolgono l’ippocampo per la fissazione delle informazioni, le aree associative per l’immagazzinamento, e il sistema frontale per il recupero del materiale appreso (Fabbro, 1998). La memoria esplicita porta ad un apprendimento consapevole, e richiede livelli attentivi alti, focalizzazione dell’attenzione e volontà di apprendimento da parte del discente.