di Francesco Losito (*)
Lo sapete perché un corvo è come uno scrittoio? Chiederebbe il cappellaio matto.
Io invece comincerei con un altro interrogativo a cui darò risposta alla fine di questa recensione: lo sapete perchè Tim Burton è simile ad Alice?
Il film può essere considerato una rivisitazione creativa ,una sorta di rielaborazione dei racconti e personaggi descritti nei due romanzi di Lewis Caroll: Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò (1781).
Infatti la Alice che troviamo nel film, Alice Kingsley, è ormai una ragazza di 19 anni
che fa parte di una famiglia altolocata nell’Inghilterra dell’età vittoriana; i luoghi fantastici da lei visitati quand’era bambina li ritiene solo dei sogni di cui ha un vago ricordo.
Trama:
Il film comincia con Alice che partecipa ad una festa dove intravede un bianconiglio. Questa festa,a sua insaputa, non è altro che un’ occasione organizzata da un giovane lord inglese per farle una proposta di matrimonio, sotto un gazebo e davanti a tutti gli ospiti.
Alice reagisce a questa proposta scappando nel boschetto adiacente, dove rivede il coniglio e decide di seguirlo sino a che questi si rifugia in un buco nel terreno ai piedi di un albero.
Nel tentativo di sporgersi per vedere dove fosse finito, Alice cade in questa buca e si ritrova in una stanza con diverse porte chiuse ed una chiave su un tavolo. Accanto alla chiave trova una boccettina con suscritto “bevimi” che la fa rimpicciolire in modo da poter entrare in una piccola porta.
Al di là della porta Alice si ritrova nel Paese delle meraviglie ,che aveva gia visitato parecchi anni prima e incontra personaggi per lei sconosciuti ,ma che a loro volta, la riconoscono:lo stregatto, il brucaliffo, ghiro, Pancopinco e Pincopanco, il leprotto bisestile, il cappellaio matto,ecc .
Tramite l’oraculum verrà a sapere che è destinata ad uccidere il ciciarampa, un mostro
al servizio della regina rossa.
Il film in 3D , è prodotto dalla Walt Disney ed è un misto di tecnologie tra il live action e il motion capture.
La colonna sonora è curata da Danny Elfman.
Uno straordinario Johnny Deep interpreta il ruolo del cappellaio matto e sancisce l’ennessima collaborazione con il regista Tim Burton.
La parte di Alice è interpretata da una giovane attrice australiana,Mia Wasikowska, ,mentre Helena Bonham Carter (compagna di Tim Burton) interpreta la regina rossa.
E ora rispondo alla seconda domanda con cui ho aperto questa recensione: perchè Tim Burton è simile ad Alice?
Perchè entrambi, seppur in modi diversi, si sono inoltrati in nuovi territori: Il regista si è inoltrato in un progetto cinematografico azzardato e molto diverso dai suoi precedenti, un po’ come Alice che si inoltra in un mondo con scenari e personaggi molto diversi da quelli che aveva conosciuto fino ad allora.
(*) Studente di Lettere Moderne all’Università di Bari