Siamo a Villetta Barrea, borgo nel cuore del parco nazionale d’Abruzzo, in provincia dell’Aquila, dove – sempre più spesso – capita di vedere qualche cervo a passeggio per le strade del paese. I 650 abitanti sono abituati a vederli sbucare da un giardino o da un parcheggio, e il rispetto è assoluto, nessuno si sogna di cacciarli via o di disturbarli. Si convive, è la normalità.
“Qui fanno dieci mesi di frid e due di frisc”, sorride Pierluigi Viola, ristoratore e autore della foto. Ovvero: dieci mesi di freddo e due di fresco. Insomma, caldo da queste parti non fa quasi mai. E di certo l’inverno non è tenero. Le temperature scendono quasi sempre sotto lo zero e gli animali sono affamati. E a volte capita che vadano a cercare cibo negli orti.
Questa volta, però, questo grande cervo dalle corna maestose (si chiamano “palchi”, in realtà, sottolineano gli esperti del posto), si è spinto oltre: e “ruba” mele e pere sotto gli occhi del padrone del banco.
La scena virale, pubblicata su Facebook con il titolo “La legge della natura”, non è stata però apprezzata da tutti. Andrea Scarnecchia, sindaco di Barrea, un paese vicino, ha replicato: “La legge dell’indecenza”, sottolineando così il fatto che il venditore non rispetterebbe in questo modo le norme igienico sanitarie.
I commenti positivi comunque sono centinaia. Come sono centinaia i cervi che abitano i boschi d’Abruzzo, e in alcuni paesi, come Villetta Barrea e Civitella Alfedena, sono diventati di casa. Ma – raccomandano dal Parco – non bisogna avvicinarsi troppo, né dare loro del cibo. Soprattutto bisogna resistere alla tentazione di toccare o soccorrere un cucciolo solo, credendo che sia stato abbandonato, perché in realtà la madre tornerà da lui. Se invece sentirà un odore diverso potrebbe abbandonarlo.
Anche gli orsi ogni tanto – in primavera e in estate – si avventurano in questi paesini affacciati sul verde lago di Barrea, all’ombra del monte Greco e del Marsicano. In tutto il Parco sono una cinquantina di esemplari. E se fosse uno di loro ad avvicinarsi al banco della frutta, forse Luigi sarebbe meno rilassato. O forse no.