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Alice Neri: spunta un precedente incontro allo “Smart Cafè”, stessa dinamica della notte del delitto

di Luca Marrone

Modena. Si sono seduti al tavolo dello Smart Cafè di Concordia e hanno preso un drink. Hanno parlato a lungo e, alla fine, dopo essersi salutati, lui se n’è andato e lei è rimasta nella sua auto, nel parcheggio del locale.

Sono gli eventi che hanno preceduto la morte di Alice Neri, rinvenuta carbonizzata nel bagagliaio della sua vettura il 18 novembre scorso. Ma è anche quanto era già accaduto pochi giorni prima, il 10 novembre. Anche in quella circostanza, Alice e il suo collega Marco Cuccui si erano incontrati allo Smart Cafè per un aperitivo e vi erano rimasti a lungo, a chiacchierare. È quanto emerge dalle indagini. E, ovviamente, colpisce la pressoché assoluta sovrapponibilità delle dinamiche degli eventi verificatisi a distanza di dieci giorni. A quanto riportato dal Resto del Carlino, il giovane collega di Alice avrebbe riferito che, al termine di entrambe le serate, Alice si era seduta al volante ma non era partita tanto che lui, stanco di attendere, aveva messo in moto la sua auto e aveva fatto ritorno a casa. E sembra che, durante la permanenza all’interno dello Smart Café, Alice fosse impegnata a rispondere ai continui messaggi che le arrivavano sul telefonino.

Il fatto che, in entrambe le circostanze, la vittima si sia attardata a bordo dell’auto fuori al locale potrebbe legittimare le ipotesi che stesse rispondendo ai messaggi o che attendesse qualcuno. E, in tale seconda eventualità, non ci si può non chiedere se la notte del delitto attendesse proprio Mohamed Gaaloul (il 29enne tunisino, principale sospettato) o qualcun altro, non ancora individuato.

Il prossimo 24 gennaio, il tribunale della libertà di Bologna stabilirà se scarcerare o meno Gaaloul che, fin dall’inizio, ha negato di conoscere la vittima, ammettendo solo di aver accettato da lei un passaggio in auto alle 3,40 di venerdì 18 novembre. E, meno di due ore dopo, alle 5.12, la Ford di Alice è stata immortalata dalle telecamere mentre si immetteva nuovamente sulla provinciale, dopo essere rimasta ferma per oltre un’ora in prossimità dell’argine di un canale poco lontano dalla zona in cui in seguito la donna sarebbe stata ritrovata senza vita. È davvero possibile escludere che abbia incontrato qualcun altro?

Il mistero permane e le indagini continuano. Si auspica di acquisire ulteriori, decisivi elementi dall’analisi del telefonino del sospettato, dalle intercettazioni telefoniche, dalle consulenze tecniche e dagli ulteriori frame raccolti dalle circa 60 telecamere presenti nella zona.

“Martedì si discuterà l’udienza al tribunale della libertà”, dichiara il legale Roberto Ghini, “ma non escludo di chiedere un rinvio di alcuni giorni per studiare meglio le carte. Sono due faldoni di atti: diverse centinaia di pagine da leggere, videoriprese da visionare e sarà fondamentale capire se vi siano elementi in più. In questo caso, ovvero se gli elementi risulteranno i medesimi, discuteremo quel giorno il riesame.”