Il Focus monografico del nuovo numero del magazine on line del Consiglio nazionale delle ricerche propone valutazioni e consigli dei ricercatori per trascorrere in sicurezza questa stagione estiva, ancora condizionata dalla pandemia. Il nostro magazine prende una pausa, il prossimo numero sarà on line il 9 settembre Continue reading…
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Campi coltivati invece che foreste: la cultura delle scimmie è a rischio
La tradizione culturale dei cebi barbuti, scimmie sudamericane che usano strumenti, rischia di scomparire a causa della conversione agricola delle aree forestali. Continue reading…
ASSOCIAZIONE RIABILITATORI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA (ARIR): UN DOCUMENTO DI CONSENSO CONFERMA L’IMPORTANTE RUOLO DELLA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA NEI PAZIENTI COVID-19
Gambe stanche e pesanti: attenzione alla Malattia Venosa Cronica. La prevenzione e l’informazione viaggiano su Facebook
Prendersi cura della salute delle gambe è importante a qualunque età. In agguato c’è la Malattia Venosa Cronica (MVC), che consiste nel ristagno del sangue venoso che non riesce a risalire verso il cuore per un insufficiente funzionamento delle valvole venose e delle pompe muscolari degli arti inferiori. Insidiosa e potenzialmente pericolosa, colpisce 19 milioni di italiani (10-50% degli uomini, oltre il 50% delle donne). Una malattia non riconosciuta, trascurata e spesso considerata all’inizio come un problema estetico e, quindi, non curato.
Il Gruppo Servier in Italia, azienda leader in ambito vascolare e storicamente impegnata per la salute delle gambe, ha deciso di promuovere nel mese di luglio una serie di attività informative e promozionali: un servizio di informazione e sensibilizzazione per aumentare la conoscenza e la consapevolezza della patologia, fare prevenzione primaria e prevenire le complicanze attraverso la pagina Facebook dedicata “Riscopri le tue gambe”.
Gli angiologi Elia Diaco e Pier Luigi Antignani terranno una serie di dirette Facebook (20, 22, 27, 28 luglio) sulle problematiche legate alla Malattia Venosa Cronica con informazioni e consigli per rispondere a dubbi e quesiti degli utenti, interagendo in tempo reale con loro.
Inoltre per la prima volta Servier approda anche in televisione con una campagna dedicata al suo prodotto leader nella Malattia Venosa Cronica, per diffondere il messaggio legato “all’importanza di tornare a camminare in leggerezza” in un periodo come l’estate, quando le complicanze della patologia si accentuano.
Una malattia, quella Venosa Cronica, sottovalutata e molto spesso non riconosciuta: i primi sintomi sono prurito, bruciore, dolore, senso di pesantezza delle gambe e crampi notturni.
“Si tratta di sintomi generici che vanno inquadrati dallo specialista, angiologo o chirurgo vascolare, che si possono manifestare a tutte le età, nelle donne in genere compaiono dopo la gravidanza – dichiara Pier Luigi Antignani, Presidente FIV, Fondazione Italiana Vascolare e Presidente Onorario SIDV, Società Italiana di Diagnostica Vascolare – la MVC è la terza patologia più diffusa dopo allergie e ipertensione, eppure solo una persona su tre sa di essere malata e segue uno stile di vita e terapie farmacologiche idonee, che vanno attuate precocemente ancora prima che compaiano i capillari dilatati sulle gambe, per prevenire le temibili complicanze, quali varici, tromboflebiti e ulcere altamente invalidanti”.
La visita angiologica serve ad inquadrare il paziente e a individuare i fattori di rischio, primo tra tutti la familiarità, ma anche i fattori ormonali, l’attività lavorativa, l’eccessiva attività agonistica, che possono portare ad un’alterazione del sistema venoso. Gli accertamenti strumentali si avvalgono dell’ecocolordoppler degli arti inferiori, che va eseguito rigorosamente a paziente sdraiato e in piedi.
Accertata la diagnosi è fondamentale partire dal cambiamento dello stile di vita associandolo all’utilizzo delle calze contenitive e all’assunzione di terapie farmacologiche qualora prescritte dallo specialista. In particolare, la frazione flavonoica purificata micronizzata, un vasoprotettore che agisce sia sui sintomi che sulle cause, conferisce rapidamente sollievo sul senso di pesantezza, sui crampi e sul dolore fornendo anche un beneficio importante sull’edema, disinfiammando le pareti dei vasi.
Nei casi in cui la situazione è progredita con la formazione di varici venose, dilatazioni che si formano a seguito della MVC, dolorose specie nel periodo estivo, si deve intervenire chirurgicamente. Una terapia innovativa della quale in questi ultimi anni è stata dimostrata la comprovata efficacia è la scleromousse, che può essere praticata ambulatorialmente, solo da mani esperte, senza tagli e senza anestesia.
“La scleromousse – spiega Elia Diaco, angiologo e chirurgo vascolare – è una tecnica innovativa che può sostituire in tutta sicurezza tranquillamente lo stripping e il laser su vene di diametro da 7 millimetri a 2 centimetri con ottimi risultati. Si inietta all’interno un liquido sclerosante schiumoso che agisce sulle pareti della branca varicosa e forma un trombo chimico che nel giro di qualche mese viene distrutto da cellule chiamate macrofagi e la vena varicosa scompare. Naturalmente va praticata da personale molto esperto e in maniera eco-guidata”.
Sulla pagina Facebook “Riscopri le tue gambe” (www.facebook.com/riscopriletuegambe) sono disponibili risorse informative e consigli sulla malattia Venosa Cronica e sul benessere delle gambe.
L’impronta dell’Antropocene sul monte Elbrus in Caucaso
Una serie di fragranze e idrocarburi policiclici aromatici derivati da prodotti per la cura personale di largo consumo presenti in una carota di ghiaccio campionata sull’altura caucasica, è stata quantificata dai ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Cnr e dell’Università Ca’ Foscari Venezia: i profili di concentrazione misurati dagli anni ’30 del 1900 fino al 2005 seguono lo stesso trend degli idrocarburi policilici aromatici (PAHs) prodotti della combustione e delle attività industriali, con un aumento ben visibile a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, coincidente con l’inizio della “Grande accelerazione”; I risultati sono pubblicati su Scientific Reports.
I cambiamenti climatici e del territorio provocati dall’impatto umano sulla Terra segnano l’inizio di una nuova era geologica, l’Antropocene. Le tracce delle attività antropiche, come i residui di materiali plastici e di inquinanti organici e inorganici, sono presenti in quasi ogni angolo del Pianeta, anche nelle aree più remote. La criosfera, in particolare, è un “archivio” importante per i composti di origine antropogenica, perché gli aereosol e le molecole trasportati dall’atmosfera vengono preservati dalle deposizioni nevose, accumulatesi nel corso degli anni.
In un lavoro pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) assieme ai colleghi dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dello U.S. Geological Survey di Denver, dell’Università di Grenoble e dell’Istituto di geografia dell’Accademia russa di scienze hanno analizzato il contenuto di una carota prelevata sul ghiacciaio del monte Elbrus in Caucaso in idrocarburi policiclici aromatici (PAHs) – traccianti classici della contaminazione umana derivanti principalmente dalla combustione – e in fragranze utilizzate quotidianamente per la cura della persona – i cosiddetti inquinanti emergenti – ricavando i corrispondenti profili di concentrazione dagli anni ’30 del 1900 fino al 2005.
“Abbiamo dimostrato come la criosfera possa registrare i segnali antropici derivanti non solo da processi industriali e da combustioni, ma anche da attività molto più quotidiane, come l’utilizzo di saponi, detersivi o creme. Alcuni componenti sufficientemente volatili e poco degradabili di questi prodotti possono essere trasportati dall’atmosfera anche a grandi distanze”, spiega Marco Vecchiato, ricercatore Cnr-Isp, tra gli autori dello studio.
Le masse d’aria che interessano il sito del monte Elbrus (5.642 m slm), infatti, arrivano dall’area mediterranea, dal Medio Oriente, ma soprattutto dell’Europa dell’Est. La distribuzione delle molecole derivate dai prodotti per l’igiene personale nella criosfera è poco nota e non sono stati riportati finora studi su carote di ghiaccio in letteratura. L’analisi contestuale dei PAHs, inoltre, ha permesso un paragone diretto fra le concentrazioni delle fragranze rivelate con il trend dei composti policiclici aromatici, noti traccianti ambientali.
Sono state individuate 17 molecole componenti le diverse fragranze sulla base della loro stabilità chimica, volatilità e persistenza. Le analisi sono state effettuate su campioni ricavati dalla carota di ghiaccio prelevata nel 2009 all’interno di una speciale “clean-room” presente nel Dipartimento di scienze ambientali, informatica e statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia interamente rivestita in acciaio e appositamente progettata per l’analisi di contaminanti organici in tracce.
“Le concentrazioni delle fragranze individuate sono aumentate considerevolmente dagli anni ’30 fino al 2005, in particolare per quanto riguarda il benzil-, l’amil- e l’esil- salicilato. La deposizione di questi composti è aumentata in media di 20 volte nel periodo preso in esame. Abbiamo stimato un flusso totale di fragranze di circa 20 μg per anno negli strati inferiori della carota, attribuendolo a valori di fondo, ma tale valore è aumentato fino ad un picco di 565 μg per anno negli strati corrispondenti alle deposizioni più recenti”, spiega Vecchiato. La variazione diventa visibile a partire dagli anni ‘50 del 1900 e coincide con l’inizio della cosiddetta “Grande Accelerazione”: “Ciò è in linea non solo con altri traccianti antropici, come i solfati o il black carbon precedentemente analizzati nella stessa carota, ma più in generale con il trend globale dell’Antropocene”.
La dinamica delle concentrazioni di questi composti è stata influenzata anche dall’andamento della situazione socio-economica verificatasi nell’est Europa, con una riduzione delle emissioni nei periodi di gravi crisi. “Se il trend generale è in crescita, vi sono tuttavia 2 periodi in cui i flussi dei contaminanti diminuiscono: il primo, negli anni ’70, coincide con “l’era della stagnazione” avvenuta durante il governo Brezhnev, mentre il secondo si è verificato negli anni ’90 in seguito alla disastrosa crisi economica e sanitaria dopo la caduta dell’URSS. Negli anni seguenti però, le deposizioni sia di fragranze, che di PAH sono rapidamente tornate a crescere”, conclude il ricercatore Cnr-Isp. Lo studio è stato finanziato dal progetto MIUR-FISR “ICE MEMORY-An International Salvage Program”.
CNR – L’olio fa bene al cervello, soprattutto negli anziani
Identificato il ruolo anti-invecchiamento neurale in vivo di un componente dell’olio extravergine di oliva, l’idrossitirosolo, presente in abbondanza anche negli scarti di lavorazione. Riscontrati particolari effetti benefici negli anziani. I risultati pubblicati su Faseb Journal sono stati dimostrati da una équipe di ricercatori del Cnr e della Università della Tuscia Continue reading…
CORONAVIRUS. R.MUSSOLINI (CON GIORGIA)-G.CARAMANNA (FDI): ALLARMISMI DANNEGGIANO TURISMO ROMANO. CHIESTA COMMISSIONE URGENTE
Roma, 3 febbraio 2020 – «Evitare allarmismi a proposito del coronavirus: rischiano soltanto di ingenerare panico inutile nella popolazione e danneggiare economicamente le imprese che operano nel settore del turismo e dei servizi. Continue reading…
7° FORUM ITALIANO SULLA FIBROSI CISTICA
Si è concluso tra gli applausi di tutti i delegati regionali e degli illustri ospiti il 7° FORUM ITALIANO SULLA FIBROSI CISTICA tenutosi quest’anno a Pescara il 23-23-24 novembre.
Relatore di uno degli incontri l’artista e scrittore legnanese Roberto Bombassei. Continue reading…