Articoli di Marco Montini

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Ordine Commercialisti Velletri: Lista “Professione e Territorio” organizza incontro a Castel Gandolfo

Ordine Commercialisti Velletri: Lista “Professione e Territorio” organizza incontro a Castel Gandolfo per elezioni consiglio

I candidati della lista “Professione e Territorio”, in vista delle elezioni del 17 e 18 aprile per la composizione del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti del circondario del Tribunale di Velletri, incontreranno professionisti, associazioni di categoria e operatori del settore lunedì 27 marzo alle ore 18 presso il Palazzo del Drago, sede della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, in largo Matteotti, 1 a Castel Gandolfo. Si parlerà dei “Nuovi orizzonti per la professione”. L’incontro prevede i saluti istituzionali del presidente della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, Domenico Caporicci, e del direttore generale dell’istituto di credito castellano, Domenico Manganaro, e a seguire gli interventi del professor Alfonso Di Carlo, candidato presidente, e dei candidati al consiglio e promotori dell’iniziativa dottor Gianfranco Venanzoni e dottor Paolo Fiacconi. Il dottor Cristiano Maldera, appartenente all’Ordine dei Commercialisti di Roma, e il dottor Francesco Bonetta, appartenente all’Ordine dei Commercialisti di Velletri, approfondiranno altresì le tematiche di strettissima attualità come la riforma fiscale e la rottamazione quater.
L’Ordine dei commercialisti del circondario del Tribunale di Velletri, costituito il 20 ottobre 2022 con Decreto del Ministro della Giustizia su iniziativa del comitato promotore, rappresenta un’importante occasione per lo sviluppo locale e dell’intero settore produttivo. La presenza sul territorio rende possibile il dialogo con le istituzioni nazionali e favorisce la formazione di tavoli tecnici per trovare soluzioni concrete ai problemi che l’economia territoriale e la professione devono affrontare. Lo spirito che ha contraddistinto il Comitato Promotore prima e oggi la lista “Professione e Territorio” è di attuare una politica del dialogo, raccogliendo istanze dei colleghi, e soprattutto, incentivando al massimo la partecipazione attiva di ognuno alla vita dell’Ordine.

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Fondi, Caramanica(Rea): “Indagare su cani e gatti morti: fatto terribile”

Fondi, Caramanica(Rea): “Indagare su cani e gatti morti: fatto terribile”

“Apprendiamo con grande preoccupazione e indignazione quanto sta accadendo nel territorio di Fondi, comune della provincia di Latina, da dove giungono notizie tragiche e allarmanti: negli ultimi giorni, infatti, ignoti avrebbero distribuito del cibo avvelenato all’interno di una colonia animale, presente nella città pontina e regolarmente registrata, causando la morte di numerosi gatti e cani. Un fatto tragico, che Rivoluzione Ecologista Animalista condanna con assoluta fermezza e che necessita di un immediato intervento da parte degli enti competenti. In particolare, alla luce di questo delicato e complesso contesto, chiediamo che non vengano fatte ulteriori speculazioni sui decessi degli animali avvelenati – come starebbe di fatto già avvenendo attraverso richieste di fondi da destinare a titolo di ricompensa ad un ipotetico testimone -, nella consapevolezza maturata che l’autorità giudiziaria e forze di polizia sono le uniche chiamate a chiarire le ragioni delle morti dei quattro zampe e ad individuare in tempi rapidi e concreti gli autori di questo atto criminale. Rea continuerà a monitorare la situazione con grande attenzione”.

Così, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.

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Roma, interesse e partecipazione per la scuola di formazione politica di Rea

Importanti novità in casa di Rivoluzione Ecologista Animalista. Come annunciato dal segretario nazionale Rea, infatti, sono ufficialmente partite da qualche giorno a Roma le lezioni della scuola di formazione politica e comunicazione, ideata dal partito politico stesso. “La scuola di Formazione Politica è nata con l’obiettivo fondamentale di creare la classe dirigente del futuro, una classe dirigente nuova, ormai sconosciuta in Italia, tramite strumenti didattici moderni e concreti, che consentano a chiunque lo voglia di conoscere il mondo della politica”, ha detto Gabriella Caramanica. Che, poi, ha specificato: “Le aree di interesse si snodano e si snoderanno su varie tematiche: la politica in rapporto all’etica, alla cultura, alla pubblicazione amministrazione all’ecologia, ai diritti animali, alla transizione energetica e al lavoro, ad esempio. Modulo importante, inoltre, è quello dedicato alla comunicazione, un settore sempre più pregnante in una società, come la nostra, dove predominano siti internet e social network. La sottoscritta e tutto il gruppo di Rivoluzione Ecologista Animalista sono molto soddisfatti del riscontro, dell’interesse e della attenzione, mostrati dai partecipanti in queste settimane nei confronti delle nostre lezioni di formazione politica. Ci attendono sfide politiche, sociali e amministrative importanti e le “nuove leve” della nostra scuola ci aiuteranno a operare per il radicamento di Rea sul territorio italiano”, ha concluso il segretario Caramanica.

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Lista “Professione e Territorio” a Nettuno per elezioni Ordine Commercialisti circondario Velletri

Lista “Professione e Territorio” a Nettuno per elezioni Ordine Commercialisti circondario Velletri: “Ridiamo appeal al settore tramite i giovani”
I candidati della lista “Professione e Territorio”, in vista delle elezioni del 17 e 18 aprile per la composizione del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti del circondario del Tribunale di Velletri, hanno incontrato martedì scorso professionisti, associazioni e rappresentanti del settore presso la sala consiliare del Comune di Nettuno. Il professor Alfonso Di Carlo, candidato presidente, ha posto l’accento sulla necessità di far crescere la professione sul territorio.
“Ogni Comune, incluso all’interno dell’area di pertinenza, ha i suoi candidati. La lista Professione e Territorio è inclusiva e aperta ad accogliere ogni collega che intenda far parte attivamente della vita dell’Ordine”.
Alfonso Di Carlo si è anche soffermato sul modesto numero di giovani che si avviano alla professione, come dimostra il sedici percento degli iscritti al di sotto dei quarantuno anni di età: “Stiamo cercando di valorizzare il nostro mestiere che sta perdendo appeal, a causa dell’incapacità di trasmettere le possibilità di sviluppo che possono concretizzarsi. La lista Professione e Territorio intende istituire la Commissione Giovani per lo sviluppo della professione” ha sottolineato l’ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Roma Tor Vergata nonché membro del comitato promotore per la costituzione dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili del circondario del Tribunale di Velletri
Le candidate al Consiglio, dottoresse Daniela Broccoli e Roberta Paolini del territorio di Anzio e Nettuno, hanno illustrato rispettivamente i punti del programma relativi alla formazione e la parte di programma dedicato allo sviluppo della professione, in particolare al tema dell’art. 2086 c.c. Entrambe si sono fatte promotrici per il territorio di Anzio e Nettuno di costituire dei tavoli tecnici con le istituzioni locali e le associazioni di imprenditoriali e commercianti per contribuire a far crescere l’area di riferimento e farsi portatrici di istanze nell’Ordine dei Commercialisti di Velletri. Il dottor Quirino Vescovo ha in seguito evidenziato la necessità di un Ordine che faciliti l’evoluzione da professionista a business partner di fiducia, aspetto imprescindibile in un’epoca come quella attuale, caratterizzata da globalizzazione, accelerazione e forte discontinuità.
Il professor Alfonso Di Carlo, dopo aver ringraziato i colleghi presenti esortando tutti a votare il 17 e 18 aprile 2023 la Lista Professione e Territorio, in modalità da remoto, ha annunciato la programmazione di una serie di eventi, che interesseranno i vari territori del circondario di Velletri, incentrati sulle tematiche legate alla professione e sui temi fiscali di stretta attualità. È già stata fissata la data del 27 marzo a palazzo del Drago a Castel Gandolfo, dove la Lista Professione e Territorio, ospite della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, affronterà i temi della riforma fiscale e della imminente rottamazione quater.

Per informazioni: https://professioneeterritorio.it/biography/
www.youtube.com/channel/UCml3o8LXPLD6jl3aNS4qvKA

Regione Lazio

Lazio, Rea sulla nuova giunta regionale del presidente Rocca

“Nello scorso weekend il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha delineato ufficialmente i nomi della sua giunta, mentre in queste ore si è insediato il consiglio in Pisana. Inizia dunque un nuovo mandato istituzionale per il nostro territorio e auspichiamo che il tema dei diritti animali, dell’ambiente, della transizione ecologica e delle istanze dei cittadini vengano realmente tutelati come meritano dal centrodestra al governo della Regione Lazio. Certo, se il buongiorno si vede dal mattino, non possiamo purtroppo essere ottimisti, vista e considerata la campagna elettorale che su queste tematiche si è rivelata piuttosto scarna, precaria, anzi a tratti vuota di contenuti. Da parte nostra, dunque, vigileremo sull’operato dell’esecutivo del governatore Rocca stimolando e sollecitando interventi e provvedimenti efficaci ed efficienti a favore degli animali, a difesa dell’ambiente e della nostra comunità. Le problematiche sono davvero tante e Rivoluzione Ecologista Animalista è pronta a fare la sua parte. Speriamo lo sia anche la nuova amministrazione regionale…”.

Così, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.

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“LA CRIOTERAPIA NON E’ UNA MODA”: UN’APPROCCIO SCIENTIFICO CONTRO LE FAKE NEWS 

A lanciare l’allarme è Simone Ambrosino, ingegnere clinico e CEO di Cryoscience Italia, azienda leader nella tecnologia di settore 

Siamo agli ultimi scampoli di inverno e tra poche settimane l’aria di primavera ci condurrà con il suo tepore alla bella stagione e al sol leone estivo. Ed ecco che scatta la corsa verso la ricerca della perfetta forma fisica, e verso la tanta desiderata perdita di peso, anticamera della prova costume. Quest’anno, tra i trattamenti più ricercati, svetta senza dubbio la Crioterapia, sconosciuta ad alcuni ma già praticata da tempo in strutture sanitarie, ma anche nei centri estetici e nelle palestre. Ma cosa è precisamente la Crioterapia? E’ di dominio comune il fatto che il ghiaccio aiuti gli atleti a recuperare più velocemente, dato che la sua azione migliora il microcircolo, riduce l’edema, l’infiammazione e di conseguenza il dolore. La crioterapia sistemica si basa su questo stesso principio: utilizza termperature cosidette criogeniche (da -110°C a -140°C) per recuperare e migliorare più velocemente. E proprio i termini “Migliorare” e “Velocemente” vengono spesso usati in “maniera ambigua per creare pubblicità fuorvianti, con la conseguente diffusione di fake news. Un rischio, anzi un pericolo, visto e considerato che in ballo c’è la cura del nostro corpo”.  

A lanciare l’allarme è Simone Ambrosino, ingegnere clinico e CEO di Crioscience Italia – azienda leader nella tecnologia crioterapica che collabora con importanti strutture sanitarie e prestigiose realtà sportive italiane e internazionali -: “Al giorno d’oggi la Crioterapia viene purtroppo percepita come una moda o come un metodo miracoloso per curarsi e/o dimagrire: in tal modo, essa rischia di divenire un vero e proprio specchietto per le allodole che alcune realtà commerciali impiegherebbero per attrarre clientela per poi vendere, però, altri servizi legati, ad esempio, al mondo dell’estetica”. Insomma, la disinformazione e la fake news sono sempre dietro l’angolo: “L’utilizzo di qualsivoglia tecnica crioterapica – ricorda il CEO di Cryoscience Italia – deve essere effettuato solo ed esclusivamente da personale formato e qualificato, con la supervisione di personale sanitario e previa esclusione di controindicazioni. Un utilizzo errato della terapia del freddo, infatti, può causare danni o effetti indesiderati anche gravi”. 

La pratica della crioterapia può essere utilizzata in ambito sportivo, fisioterapico, in ambito clinico: ci sono a supporto della crioterapia sistemica lavori scientifici in pazienti con artrite reumatoide, fibromialgia, dolore cronico, depressione e nell’obesità. E proprio quando si parla di “perdere grasso” la pubblicità e la comunicazione vengono rese fuorvianti. E purtroppo c’è tantissima gente – soprattutto in questo periodo dell’anno, quando salgono il desiderio e l’esigenza di perdere peso – che viene distratta dalla pubblicità ingannevole di alcune realtà che “vendono la crioterapia” come soluzione veloce per bruciare chilocalorie e quindi dimagrire in tempi rapidi. Una informazione parzialmente vera, assolutamente travisata e fatta percepire in maniera menzognera all’utente medio”.   Le evidenze scientifiche disponibili supportano l’effetto benefico del WBC sul tessuto adiposo, soprattutto nell’infiammazione che lo accompagna.

Per questo motivo “Il primo grande messaggio da mandare a chi si avvicina alla crioterapia, soprattutto se si vuole integrare la crioterapia in un percorso terapeutico, è quello di rivolgersi in primis a personale sanitario – insiste Ambrosino – che abbia le conoscenze tecniche e le competenze professionali per seguire il paziente e valutarne le risposte al trattamento. Bisogna sottolineare incessantemente – conclude il CEO Simone Ambrosino – come la crioterapia sia innanzitutto un trattamento terapeutico: una puntualizzazione a mio giudizio importante in un Paese come l’Italia che, peraltro, non è ancora normativamente intervenuto per definire la Crioterapia e disciplinarla in maniera efficace e chiara. Un esempio su tutti: la crioterapia può essere applicata all’interno di centri estetici o palestre senza la supervisione di una figura sanitaria. Un assurdo da correggere quanto prima”.

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Licata, Caramanica(Rea): “Gatti al porto ancora in pericolo di vita per colpa di Comune e Sindaco”

“Sicuramente ricorderete l’epopea della colonia felina del porto di Licata, da tempo in pericolo di vita e nel degrado più assoluto a causa delle inefficienze del Comune e del suo primo cittadino, su cui Rivoluzione Ecologista Animalista da oltre un anno ha acceso i fari mediatici con esposti e denunce, chiedendo al contempo soluzioni fattive per il reale benessere dei gatti. Ebbene, dopo mesi di immobilismo e silenzi, e dopo aver messo il municipio all’angolo, il sindaco – autorità sanitaria locale e primo responsabile della tutela degli animali sul proprio territorio – sembrava aver capito l’antifona, prendendo iniziali provvedimenti per la tutela dei felini. Provvedimenti evidentemente rimasti nei cassetti istituzionali se è vero come è vero che la condizione della colonia sta peggiorando in maniera preoccupante, assumendo i contorni dell’inverosimile. Apprendiamo, infatti, che solo una piccola parte della colonia di gatti del porto cittadino sarebbe stata catturata, lasciando ancora in libertà 16 esemplari. Questo perché l’associazione che ha la convenzione con il Comune di Licata per la cattura dei randagi sul territorio, non verrebbe pagata da circa due anni dal municipio stesso, causando un debito di migliaia di euro. Insomma, siamo di fronte a un contesto delicato e complesso con i felini del molo che rischiano quotidianamente di morire tra incuria, abbandono istituzionale e carenza di cibo. Chiediamo dunque al sindaco di intervenire immediatamente e definitivamente per porre in salvo la colonia felina e soprattutto dove siano andate a finire le risorse pubbliche destinate al contrasto al randagismo. Siamo davvero allarmati, anche alla luce della sostanziale inconcludenza della amministrazione comunale sul fronte ambientale, con la città di Licata, preda ormai di discariche di rifiuti a cielo aperto, roghi tossici, degrado diffuso, e randagismo dilagante: una terra di anarchia senza controllo alcuno”.
A sottolinearlo, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista e Animalista, Gabriella Caramanica.

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L’azienda marinese Gotto d’oro al Vinitaly 2023, ambasciatrice dei vini del Lazio

L’azienda marinese Gotto d’oro al Vinitaly 2023, ambasciatrice dei vini del Lazio

Gotto d’oro sarà l’icona del gusto dei vini dei Castelli Romani, di Roma e del Lazio al prossimo Vinitaly, in programma dal 2 al 5 aprile 2023 nei padiglioni di Verona Fiere.
La storica cantina dei Castelli Romani sarà ambasciatrice della cultura enologica del Lazio grazie alla postazione d’onore che andranno ad occupare le sue bottiglie presso lo stand n°42 nel padiglione A che ospita la Regione Lazio.

Tradizione e innovazione al servizio della qualità
Tradizione e ritrovati tecnologici, culturali e di marketing al servizio della sostenibilità tengono insieme l’album dei ricordi, del presente e del futuro griffato Gotto d’oro.
Un reference corner, quello riservato al marchio simbolo della Doc Marino, Frascati e Castelli Romani, nel quale potrà ritrovarsi tutta la famiglia, apprezzando aromi e profumi dei Castelli Romani, tutti vivi e presenti nei vini Gotto d’oro. Una scelta che dal gusto coinvolgerà anche gli occhi e la coscienza di appassionati, cultori, pronti a trasformarsi in affezionati clienti di un’azienda che ha deciso di fare dei suoi oltre 75 anni un autentico fiore all’occhiello. Quasi otto decenni ormai nei quali Gotto d’oro, per il territorio dei Castelli Romani, è stato molto più che una semplice cantina, rappresentando un autentico appiglio di speranza, di volontà, un messaggio deciso, senza esitazione alcuna, conclusa la Seconda guerra mondiale, nell’unica direzione possibile: la rinascita attraverso la resilienza.
La Gotto d’oro ha percorso il viaggio della tradizione, innovando dal classico fiasco degli anni 40 alla linea Classica dei magnum, orgoglio e forza della cooperativa nell’evoluzione degli anni, riconoscendo nell’iconica bottiglia da un litro e mezzo di Marino Doc un marchio italiano.
Concetti tradotti attraverso il lavoro che negli anni ha reso il vino dei Castelli una bevanda dapprima adatta e alla portata di tutti che non si è sottratta alla grande distribuzione, anzi, grazie ad essa ha raggiunto il mondo, senza mai voler perdere al tempo stesso il fascino e la qualità più ricercata del prodotto da enoteca, ambito in cui, la nuova stagione, sta vedendo Gotto d’oro altrettanto protagonista grazie al fascino e al design della linea Vinea Domini, nel formato da 750 ml, capace di portare i migliori vini laziali e la DOC Roma a trionfare nei più grandi ristoranti romani e internazionali.
Una ricerca di nuovi orizzonti
Tutt’altro che casuale, anzi suffragata da attenti studi sociali e scientifici, mirati ad ottenere la formula capace di unire alla tradizione di qualità, le luci del cambiamento, del progresso e dello sviluppo che, nel caso di Gotto d’oro, ha un nome, un colore e due linee moderne, la linea Settantacinque75 dedicata soprattutto ai giovani e la già citata Vinea Domini, marchio top di gamma.
Due linee nelle quali al sapore e alla tradizione, già ben presenti nella storica linea Classica, si uniscono le sfide per lo slancio che Gotto d’oro ha intrapreso verso un futuro che è in realtà già presente.
Così alla bottiglia iconica da un litro e mezzo, cara e nota agli appassionati e più adulti cultori del Gotto d’oro, si uniranno proprio le bottiglie da 750 ml, simbolo di quel cambio di passo che riporta la cultura del buon vino (sinonimo di salute e rispetto per gli uomini, le terre dei padri e l’avvenire dei figli) va a sposarsi, appunto con la speranza concreta in un futuro che per Gotto d’oro sempre di più, da oltre vent’anni, punta alla sinergia completa tra qualità e sostenibilità.
Buon gusto e tutela dell’ambiente e degli ecosistemi
Una cultura green che sempre più sarà il filo conduttore tra i calici bianchi e rossi dei vini Doc Marino, Frascati, Roma e Castelli Romani che assieme al Vermentino e al Cesanese rappresentano l’eccellenza del Lazio di cui Gotto d’oro intende essere un sempre più esimio rappresentante.
Per questo proprio il Vinitaly 2023 sarà la conferma definitiva di un grande cammino già iniziato che si sta compiendo nel segno del legame indissolubile fra tradizione e futuro di cui Gotto d’oro è imprescindibile tramite.

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Con Banca Generali più scuola per tutti: Guindani cattura in uno scatto i diritti negati di 250 milioni di bambini

Importante eppure fragile il diritto all’istruzione nel mondo: è quanto si può dedurre leggendo il report Unesco che parla di oltre 250 milioni di bambini e bambine nel mondo che non possono andare a scuola a causa di discriminazioni o costi per l’istruzione insostenibili. Un numero elevato se si pensa a quanto lo studio e la conoscenza possano essere determinanti nella crescita di un Paese sotto più punti di vista. Ed è proprio l’accesso allo studio e la qualità dell’istruzione al centro del racconto del dodicesimo capitolo di Bg4Sdgs – Time to Change, il progetto di Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030.

In questa occasione, l’obiettivo del fotografo al fianco dell’iniziativa – Stefano Guindani – si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (Sdg) numero 4 “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. Per analizzare la situazione, il fotografo è andato in India, a 330 chilometri da Mumbai nel piccolo villaggio di Paritewadi che ospita meno di 2000 abitanti e che fino a un qualche anno fa presentava un tasso di istruzione prossimo al 2 per cento. Dal 2009 infatti, con il “Right to Education Act” introdotto dal governo indiano, la situazione è cambiata in tutto il Paese facendo passare il tasso di analfabetismo dal 75 al 30 per cento. Un miglioramento importante per un Paese in via di sviluppo con caratteristiche territoriali uniche e difficoltà infrastrutturali che necessitano di una risposta concreta da parte di tutti, a partire dalle comunità.

È infatti il caso di Ranjitsinh Disale, l’insegnante 32enne “migliore del mondo”, vincitore del Global Teacher Prize indetto nel 2014. Disale è stato premiato per aver promosso l’istruzione delle giovani donne nella scuola del villaggio Paritewadi, cambiando per sempre la vita delle ragazze, spesso date in spose fin da piccole. “Non è facile immaginarsi un piccolo nido di mondo moderno in un territorio rurale a otto ore di strada da Mumbai. Eppure c’è. Un nido in cui i piccoli studenti di Ranjitsinh Disale si rifugiano per aprire una finestra sul mondo”, ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto Bg4Sdgs – Time to Change.

Un minuscolo edificio – ha aggiunto – decorato con slogan e obiettivi che anche noi, nelle nostre città tecnologicamente evolute, perseguiamo: Gender Equality, Peace, Justice e soprattutto Quality Education. Educazione di qualità ed educazione inclusiva, quella portata avanti dal maestro indiano che, con l’istituzione della scuola, ha permesso a tante bambine di poter studiare invece che diventare spose a 13 anni; che gli ha permesso poi di creare altre scuole e un metodo educativo da esportare. Esempio virtuoso di come la condivisione delle idee, la generosità intellettuale e la fiducia reciproca possano costruire un futuro migliore per tutti”. Il basso livello di frequentazione scolastica e accesso agli studi da parte delle comunità locali non è però l’unico problema. L’insegnante, grazie al premio vinto con un valore pari a un milione di dollari, ha gettato le basi per la costruzione di una scuola, partendo da un edificio “fatiscente, una via di mezzo tra una stalla e un deposito”. Ha garantito che tutti gli alunni avessero libri di testo nella loro lingua locale e ha inventato un sistema educativo che, utilizzando il codice Qr, ha permesso agli studenti di accedere a poesie, racconti, video letture e compiti.

Presentato il 15 settembre 2021 a Milano, Bg4Sdgs – Time to Change proseguirà ora per altri 5 mesi al fine di approfondire tutti i 17 Sdgs dell’Agenda Onu 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia, India e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.

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Il vicerettore del Politecnico di Torino: “Il futuro dell’Ateneo è al servizio della società”

Attualmente è vicerettore alle Politiche Interne, ma in futuro potrebbe diventare la nuova guida del Politecnico di Torino. Con questo spirito Stefano Corgnati racconta ad ‘Agenzia Nova’ la sua visione futura dell’Ateneo a partire dall’interazione con la società, per dare risposte alle richieste di lavoro, al cambiamento climatico e ad altri temi centrali che riguardano sia il settore pubblico che privato.

Se dovesse fare un bilancio in questi anni da vicerettore, quali sono i risultati raggiunti? Io ho vissuto l’esperienza per due mandati: con Gilli e con Saracco. Con il primo e in parte con il secondo ho avuto le deleghe alla ricerca, mentre nell’ultima parte di questo mandato mi sono spostato sulla politica interna. Ho visto l’Ateneo in due elementi principali in cui declina i saperi. A partire dalla grande sfida dei centri interdipartimentali. Ritengo che abbiamo avuto la capacità di essere protagonisti dal punto di vista competitivo sulla transizione con un plus, che è stato proprio l’aver colto la necessità di questi spazi interdipartimentali, come ad esempio l’Energy center. Altra sfida importante che abbiamo affrontato, è quella di far diventare l’Ateneo una struttura a supporto del policy making. L’istituzione che come portatrice di valore tecnologico possa essere da supporto per le istituzioni pubbliche e private, per orientarle attraverso un processo basato su dati scientifici che gli permetta di prendere delle decisioni che siano supportate dai numeri. Anche su questo tema stiamo procedendo, individuando quelli che sono i ricercatori più adatti per questo tipo di attività. A questo si aggiunge il più grande investimento infrastrutturale degli ultimi 30 anni.

Lei parla di ambizioni e obiettivi dell’Ateneo in anni che sono stati importanti. Ma i prossimi potrebbero essere altrettanto se non più importanti in termini di sfide. Prima tra tutte quella sul cambiamento climatico. Proprio pochi giorni fa Arpa Piemonte ha mostrato che l’aumento della temperatura è più evidente qui rispetto al resto del pianeta. Come risponde l’Ateneo a livello scientifico? Oggi il tema dell’energia va ad essere abbracciato in un tema più ampio che è il cambiamento climatico. I colleghi di Ambiente e Territorio hanno tracciato delle linee di didattica innovativa, avendo anche un master specifico sul tema ed essendo diventati un dipartimento di eccellenza delle due edizioni in cui il Ministero ha bandito questa opportunità. Noi viviamo in un contesto territoriale particolare. In un’area che ha delle situazioni morfologiche che la rendono più soggetta ai cambiamenti climatici, si pone una palestra importante per rispondere a queste difficoltà. Occorre una cabina di regia su questi temi, che metta tutti gli attori attorno ad un tavolo. Questo è il momento perfetto per farlo, perché le relazioni sono eccellenti e si sta operando in questa direzione. Ci deve essere un chiaro piano di azione, sapendo che gli effetti avranno bisogno di periodi di implementazione che vedranno un risultato almeno nel medio periodo. Oggi abbiamo un’opportunità unica, quella del Comune di Torino scelto tra le città che dovranno raggiungere la neutralità climatica. E lì ci sono tutte le opportunità di andare a sperimentare e poi generalizzare quelle azioni che ci consentiranno di portare a livello regionale delle pratiche concrete per la riduzione dell’impatto ambientale. Siamo tutti a lavoro per questo. Io ritengo che già alla fine di quest’anno riusciremo a far vedere che le prime azioni porteranno in campo degli strumenti di analisi, monitoraggio e interpretazione del sistema, che ci permetteranno poi di trovare gli scenari risolutivi migliori per questa nostra area territoriale. Sono confidente in questo.

Per quanto riguarda l’aspetto più economico, industriale e di ricerca. Le istituzioni e le università sono in campo per molte iniziative a livello europeo come intelligenza artificiale, automotive e l’autority antiriclaggio. Ci sono tantissime partite che però rischiano di arenarsi e addirittura finire al di fuori, non solo del Piemonte, ma dal nostro Paese. Secondo lei qual’è il problema che mette in difficoltà l’Italia rispetto agli altri paesi? Io sono vissuto nel campo pubblico, quindi nel campo che tiene in mano le decisioni fondamentali per andare a creare quelle condizioni favorevoli per lo sviluppo di iniziative e investimenti di tipo industriale. Sono piuttosto sereno sulle tempistiche, perché hanno carattere quasi sinusoidale, e di conseguenza il nostro ruolo deve essere invece quello di essere preparati come voce unica nel territorio per permettere a chi vuole investire da noi di avere le condizioni per farlo al meglio. Devo dire che questi ultimi anni mi fanno ben sperare in questo senso. E’ evidente che ci sono gruppi di investitori interessati al nostro territorio, perché abbiamo una densità di capacità di produzione tecnologica alta. In questo momento stiamo cercando di costruire una voce unica di risposta ai soggetti che decidono di mettere casa nel nostro territorio.

Parliamo del futuro dell’Ateneo. Quali saranno le sfide future? Il Politecnico ha già una sua forza. Secondo lei come può arrivare a nuove tappe e obiettivi con certezza, diventando un riferimento ancora più forte a livello Europeo e mondiale? Cito alcune direzioni. La prima educativo formativa. Il paese ci chiede di formare delle figure tecniche e noi dobbiamo farlo creando le figure che servono nei diversi settori. Chi arriva qui dentro immaginando un futuro di certe discipline, deve essere aperto ad un mercato che va anche in un’altra direzione. Abbiamo un certo disequilibrio tra le aree tecnologiche del nostro Ateneo. Il riequilibrio è un nostro dovere istituzionale. Ci vuole un sistema di evoluzione di didattica che tenga conto dell’evoluzione demografica del nostro sistema Paese. I sistemi che proporremo andranno ad avere un influenza di oltre un decennio. La ricerca deve necessariamente mantenere quel livello di capacità e autorevolezza a livello internazionale. La capacità di trasferire tecnologicamente le ricerche nel nostro territorio in primis, ha un chiaro impatto se noi abbiamo una riconoscibile autorevolezza a livello internazionale. Le due cose sono inscindibilmente legate. L’altro tema è il trasferimento tecnologico. Abbiamo sempre di più nel corso degli anni cercato di lavorare a fianco delle aziende. Dobbiamo individuare le migliori risorse in grado di collaborare con esse. Poi c’è l’ultimo tratto: un Ateneo in grado di dialogare con la società. E’ un tema che tutti oggi ci pongono, ad è giusto che sia così. Riusciremmo ad avere sempre una maggiore capacità di comprensione di come le tecnologie aiuteranno le persone a stare meglio, solo se saremmo i giusti portatori dei messaggi tecnologici. Un Ateneo che apre le porte e dialoga sempre più con l’esterno. Che diventa parte delle riflessioni della società, che si umanizza nei confronti del dialogo con tutti i cittadini. Insomma, un Ateneo per la società e una società in grado di stimolare il nostro Ateneo.

https://www.agenzianova.com/news/il-vicerettore-del-politecnico-di-torino-a-nova-il-futuro-dellateneo-e-al-servizio-della-societa/

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Roma, il bar-pasticceria di Domenico Tornatora tra arte e innovazione

“L’unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi”. Solo Oscar Wilde è capace con la sua proverbiale dialettica ad infrangere un senso comune attraverso un gioco di parole.
C’è un’offerta di pasticceria in giro capace di soddisfare ogni tipo di esigenza, e si può restare pure indifferenti, e poi C’E’ Tornatora! C’E’ Tornatora è un nome assertivo: nel nome la mission di rappresentare a Roma una tappa di riferimento irrinunciabile per la gastronomia dolce e salata di pregio.
I dolci, tra innovazione e tradizione, sono la passione di una vita: Domenico Tornatora nella Capitale da oltre cinque decadi, con zelo suo e dei suoi collaboratori, senza trascurare la cura delle materie prime impiegate, è divenuto sinonimo di gusto ed affidabilità. Domenico con ancora i pantaloni corti, verso la fine degli anni ’60, entra all’età di 13 anni come apprendista nel laboratorio del maestro Cicala a Piazza Bologna, gli si spalanca davanti agli occhi un mondo dove le uova, le farine o il burro si prestano a realizzare il suo sogno nel cassetto: all’inizio montare una crema o fare un impasto sembra quasi un gioco, ben presto capisce che si tratta di un mestiere da imparare, che le mani possono diventare strumenti favolosi per realizzare qualcosa che ancora non c’è.

La parola mestiere viene da mistero, stare dietro ad un maestro, senza nutrire la passione per quello che si fa, non conduce a nessuna scoperta; un vero maestro lascia emergere il tuo talento e se è anche generoso ti conduce nella sua camera segreta perché tu possa attingere al suo tesoro di esperienze. Anni di dedizione hanno portato il Tornatora Group ad affermarsi su tutto il territorio della nostra città con innumerevoli pasticcerie: ultimo nato è il locale in via Baldovinetti 91, dove, per la prima volta, dopo decenni trascorsi dietro le quinte, Domenico ha deciso di cimentarsi anche al lavoro di banco! Mentre molti maestri pasticceri contemporanei hanno lasciato il laboratorio per approdare alle vetrine televisive, Domenico ha semplicemente varcato la porta del suo laboratorio artigianale per servire personalmente, al banco o ai tavoli, le colazioni, i dolci, gli aperitivi, i primi piatti, spinto da una irrefrenabile esigenza di voler offrire ancora qualcosa di sé alla propria clientela affezionata.

“Ho avuto l’esigenza di avere un contatto più diretto con le persone, di ascoltare dalla loro viva voce le osservazioni ma anche le congratulazioni, di scrutare furtivamente le piacevoli emozioni nei volti di coloro che scelgono il nostro locale e assaggiano i dolci. La mia curiosità non è esaurita, ancora oggi continuo a creare dolci, ma al banco si è aperta per me una stagione nuova. C’E’ Tornatora significa io sono qui, davanti a te, senza trucchi, se vuoi, per il tuo ristoro fermarti qui, assaggia le nostre pastarelle, i nostri antipasti, i piatti della nostra tavola calda, per il tuo break da noi scegli una tazzina di caffè o un calice di vino”. Questo racconta Domenico Tornatora sorridente al nostro giornale dall’altra parte del bancone in una giornata qualsiasi di C’E’ Tornatora, in via Alessio Baldovinetti 91, bar pasticceria moderno ed elegante, non lontano dall’EUR, uno dei quartieri più moderni dell’Urbe. “Vi aspettiamo tutti i giorni – conclude Domenico – con garbo e con l’affidabilità di sempre, pronti a poter riservare in futuro nuovo stupore al palato dei nostri ospiti”.

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Trasporto animali, Caramanica(Rea): “Servono leggi più incisive per loro benessere”

“Oggi giorno si parla davvero pochissimo della condizione degli animali allevati e destinati alla macellazione, durante il loro trasporto: un tema delicato e complesso su cui Rivoluzione Ecologista Animalista vuole accendere i fari mediatici in maniera chiara e definitiva. Siamo ancora in attesa, infatti, della revisione della normativa da parte della Commissione Parlamentare Europea prevista per quest’anno che realmente e a pieno tuteli il benessere animale durante i trasporti. Ci sono senz’altro normative di settore ma, a nostro giudizio, sono assolutamente inefficaci e troppo permissive tanto da consentire troppo spesso ad allevatori e trasportatori di considerare gli animali come mera merce, mero prodotto da portare in giro in condizioni precarie e scandalose. Una vera e propria contraddizione se si pensa che siamo in una società che chiede a gran voce che gli animali vengano considerati esseri senzienti, e non semplici beni mobili. Per questa ragione, Rivoluzione Ecologista Animalista chiede con forza che questo tipo di maltrattamento non venga sottaciuto dalle istituzioni competenti, ivi inclusi l’Unione Europea e il governo italiano, e al contempo vengano rafforzate quelle normative che prevedono determinate garanzie per limitare le sofferenze degli animali destinati alla macellazione. Sarebbe un grande passo di civiltà”.

Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.

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Astorre, Pd Marino: “Sua morte ci rattrista. Vicinanza alla famiglia

Astorre, Pd Marino: “Sua morte ci rattrista. Vicinanza alla famiglia”

“La notizia della scomparsa del nostro segretario regionale e senatore della Repubblica, Bruno Astorre, ci lascia esterrefatti e rattristati. Una morte improvvisa, tragica, che ci spezza il cuore, Bruno infatti era un uomo per bene, brillante e competente, una persona dalla grande visione politica e istituzionale, che quotidianamente si dedicava alla tutela delle istanze della nostra comunità, ispirandosi ai valori della libertà, della democrazia e della solidarietà. Per questa ragione, in questi attimi di grande sofferenza, rivolgiamo le nostre condoglianze e la nostra più sentita vicinanza alla famiglia. Bruno, riposa in pace, rimarrai per sempre nei nostri cuori”.
Così, in un comunicato stampa, il Pd Marino e il segretario cittadino Sergio Ambrogiani.

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Naufragio migranti, Caramanica(Rea): “Tragedia del mare. Piantadosi si dimetta”

“Siamo sconvolti e addolorati per quanto accaduto negli scorsi giorni nelle acque di Steccato di Cutro, dove un tragico naufragio ha causato la morte accertata, al momento, di 67 persone e un numero ancora imprecisato di dispersi. Una vera e propria tragedia del mare che deve far riflettere seriamente tutti gli enti competenti sulle precarie politiche migratorie in atto in Europa e in Italia. Politiche, purtroppo, non ancora efficaci e assolutamente non in grado di tutelare le migliaia di migranti che rischiano la vita quotidianamente per scappare da fame, guerre e povertà. In questo delicato e complesso contesto, dunque, reputiamo illogiche e fuori luogo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno Piantadosi che non dimostra alcun buonsenso istituzionale e alcun rispetto per le vittime del naufragio: un comportamento da condannare e che, a nostro giudizio, non può che condurre alle dimissioni immediate di Piantadosi. Al contempo, attendiamo una presa di posizione da parte del premier Meloni, ancora piuttosto silente sulla vicenda. Ringraziamo, invece, il presidente della Repubblica Mattarella che nelle scorse ore si è recato a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio”.

Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.

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Primarie, Ambrogiani(Pd Marino): “Buon lavoro a segretaria Schlein. Ora partito sia coeso”

Primarie, Ambrogiani(Pd Marino): “Buon lavoro a segretaria Schlein. Ora partito sia coeso”

“Elly Schlein è il nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Ribaltando i risultati dei Congressi dove Bonaccini aveva vinto con il 52,87% le Primarie infatti hanno visto vincere Schlein con il 53,75% e sarà lei la nuova Segretaria che guiderà il Pd per i prossimi 4 anni. Uno strumento, quello delle Primarie, nato con la fondazione del Partito Democratico nel 2007 e che quest’anno ha portato per la prima volta a due i partecipanti sfidarsi in questa competizione registrando oltre un milione di elettori. Al di là del risultato ottenuto – 587.010 per Schlein 505.032 per Bonaccini – che delinea comunque un percorso di sinistra che dovrà percorrere il Pd con la nuova segretaria, l’auspicio più grande è che adesso il nostro partito rimanga coeso e forte, nella consapevolezza maturata che da soli si va più veloci ma uniti si va più lontano. Rivolgiamo dunque i nostri più sinceri auguri di buon lavoro alla nuova segretaria Schlein”.
Cosi, in una nota, il segretario del Pd Marino, Sergio Ambrogiani.