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Peppino Impastato, due incontri a Palermo tra memoria e indagine criminologica

di Luca Marrone

Palermo. Ricorre, in questi giorni, il quarantacinquesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, il giornalista-attivista ucciso dalla mafia la notte del 9 maggio 1978. E ieri, 11 maggio, presso la Sala del Planetario di Villa Filippina, a Palermo, si è tenuto il convegno Morte di Peppino Impastato: nuove indagini 45 anni dopo.

Introdotti dai saluti degli avvocati Francesco Leone, presidente A.Giu.S (Associazione Giuristi Siciliani) e Angelo Malizia, vicepresidente Ancaf (Associazione Nazionale Criminologi e Analisti Forensi) e moderati dall’avvocato Manlio Di Miceli, i lavori sono iniziati con la relazione della giornalista Laura Barbuscia Sciascia, che ha rievocato il caso Impastato in una chiave inedita, dando conto delle modalità con cui la vicenda è stata, fin dall’inizio, raccontata dai mass-media, anche in rapporto con la scoperta – lo stesso 9 maggio – del corpo senza vita di Aldo Moro, ucciso a Roma dalle Brigate Rosse.

A seguire, il contributo di Daniele Ingarrica, penalista del Foro di Roma, incentrato sulle problematiche legate al decorso investigativo e giudiziario del caso, dalla scoperta della morte del giovane attivista fino agli sviluppi processuali che hanno visto, tra il 2001 e il 2002, condannare, come mandanti del delitto, Gaetano Badalamenti e Vito Palazzolo.

Poi è stata la volta di chi scrive, invitato a presentare una breve relazione sul contributo che il criminologo è suscettibile di fornire all’attività di indagine. Si è proposta quindi una breve “lettura”, nella prospettiva del criminal profiling, del luogo in cui i resti mortali di Impastato sono stati rinvenuti, caratterizzato dalla presenza di tracce materiali che, se adeguatamente repertate ed esaminate, avrebbero fin dall’inizio permesso di orientare l’inchiesta sullo scenario dell’omicidio, anziché focalizzarla su ipotesi non coerenti con i tratti peculiari della personalità della vittima e rimaste prive di effettivo riscontro (morte conseguente a un attentato fallito o suicidio).

Il convegno si è concluso con l’intervento della genetista Marina Baldi, presidente dell’Ancaf, che si è soffermata sul decisivo apporto che gli accertamenti biologici e, più in generale, le scienze forensi sono in grado di fornire all’indagine penale, rimarcando quanto il progresso tecnologico continui ad accrescere le potenzialità dell’investigazione e auspicando, in sede operativa, una sempre più stretta e programmatica sinergia tra giuristi, criminologi e criminalisti.

Dopo l’evento, presso il Parco Villa Filippina, si è tenuta la tavola rotonda su Peppino e Felicia, una verità da condividere, nata da un’idea di Mari Albanese, presidente della Commissione Cultura dell’ottava Circoscrizione di Palermo, autrice di Io Felicia. Conversazioni con la madre di Peppino Impastato. Sono intervenute Luisa Impastato, nipote di Peppino e Felicia, Cristina Corronca che ha presentato il calendario realizzato dai bambini delle classi quinte C e D dell’Istituto Alberico Gentili, e la psicologa giuridica Roberta Barbuscia.