Le Rose x Ventonuovo

Le Rose e il Deserto: esce oggi il suo primo lavoro ufficiale

Esce “Cocci Sparsi”, il primo disco ufficiale di Luca Cassano in arte Le Rose e il Deserto

Eccolo “Cocci Sparsi” un disco ampiamente anticipato anche dal singolo “Aprile” che da oggi troviamo in rotazione dentro i principali canali digitali. Disco che sancisce ufficialmente l’esordio discografico per Luca Cassano, cantautore calabrese di stanza a Milano che ormai conosciamo con il suo moniker Le Rose e il Deserto. “Cocci Sparsi” unisce elettronica e strutture acustiche, folk e post rock… un viaggio di dieci nuove canzoni che partono dalle piccole cose per abbracciare, scendendo lungo l’ascolto, visioni di insieme ben più grandi e universali.

“COCCI SPARSI” – Ascoltalo on Spotify

Il disco è stato arrangiato, prodotto e mixato da Martino Cuman e registrato da Martino Cuman con Woolter Kelvin ed Ettore Franco Gilardoni presso Colosso Room (Padova), Real Sound Recording Studio (Milano) e HomeRecording INC. (Sandrigo, Vicenza). Nel disco hanno suonato Marcello Batelli (Non voglio che Clara, Teatro degli orrori, Bachi da pietra) alla chitarra classica, acustica ed elettrica, lo stesso Martino Cuman al basso e ai cori, Edoardo Piccolo alle tastiere, pianoforte e synth, Diego Dal Bon (Crocodiles, Jennifer Gentle) alla batteria e percussioni e Massimo Cogo alle percussioni. Nel brano “Aprile” Francesco Ivone ha suonato la tromba.

Le rose e il deserto è il progetto artistico di Luca Cassano, un po’ calabrese, un po’ pisano, attualmente milanese.
Come un Tuareg, Luca osserva le dune metropolitane alla ricerca delle poesie che spontaneamente affiorano dalle sabbie della sua immaginazione. Il testo è al centro della sua ricerca: il suo interesse è nei suoni e nelle immagini che le parole da sole, anche senza musica, sono in grado di evocare. Le rose e il deserto è un progetto con due anime. Da un lato l’esigenza di esternare le proprie inquietudini, le paure e le passioni, la malinconia. Dall’altro la voglia di gridare contro le ingiustizie che quotidianamente osserviamo.
Nato a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza nel 1985, Luca Cassano studia sin da ragazzino chitarra e pianoforte. I lunghi e noiosi pomeriggi di solfeggio insieme alla vecchia maestra di musica ben presto lo allontaneranno però dagli strumenti. Per i successivi vent’anni Luca si dedicherà esclusivamente alla lettura di qualsiasi forma di testo scritto passasse per casa iniziando contemporaneamente ad avvicinarsi alla scrittura di poesie. Alla soglia dei trent’anni, da poco arrivato a Milano, decide di riprendere la via abbandonata e di affiancare la chitarra ai testi e poesie che nel frattempo aveva prodotto. Inizia così l’attività di busking che viene affiancata dalle serate nei locali di Milano dove suona cover con il duo che nel frattempo aveva fondato con l’allora coinquilino: i Citofonare Colombo. Allo scioglimento del duo, Luca decide che è arrivato il momento di lanciare un progetto con cui portare sui palchi le canzoni che nel frattempo prendevano vita: è la primavera del 2018 e nascono Le rose e il deserto. Dopo il primo anno e mezzo, in cui si muove sui palchi di Milano e della Lombardia, nell’autunno 2019 il progetto entra in studio, presso le Manifatture Morselli Recording di Modena per registrare l’EP d’esordio, intitolato “Io non sono sabbia” pubblicato per PFMusic nel giugno del 2020. Nel Marzo 2021 Le rose e il deserto ha anche pubblicato la sua prima raccolta di poesie, intitolata “Poesie a gettoni vol.1″.
Le rose e il deserto ha avuto il piacere di aprire i concerti di Gnut, Bianco, Nicolò Carnesi, The Niro, kuTso, Sandro Joyeux, Gianluca De Rubertis, Federico Sirianni, Livia Ferri, Andrea Labanca e Rufus Coates & Jess Smith.
Fra gli altri, Le rose del deserto ha avuto l’opportunità di suonare a Milano nei circoli Ohibó e Bellezza e allo storico Legend Club, al circolo Tambourine di Seregno, al salotto di Mao a Torino, a Ferrara per la rassegna Il silenzio del cantautore, a Roma per la rassegna Piccoli concerti, al Joe Koala ad Osio Sopra, al teatro San Teodoro di Cantù, al circolo Scuotivento di Monza, al Catomes tot di Reggio Emilia.

Marco Vittoria

Sono Marco Vittoria, futuro architetto con l’hobby della scrittura. Appassionatissimo di musica, cinema ed arte, con una predilezione verso tutto ciò che riguarda gli anni ottanta e la pop art.

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