Esce “Voglie diverse”, album d’esordio dei Naga.
Loro arrivano da Milano, stanno già da subito dimostrando di essere uno dei gruppi rock più interessanti degli ultimi anni: una carismatica cantante, Lela Cortesi, dalla voce energica e poliedrica, sostenuta da un trio possente e deciso (Claudio Flaminio alle chitarre, Marco Parano alla batteria e Joe Cresseri al basso).
Il primo singolo estratto è “1, 2, Me” già in rotazione sulle radio italiane e con in abbinamento un videoclip diretto da Alessandro Pinferetti.
Il nome del gruppo trae origine da naga (“serpente”, femminile “nagini”) antica razza
di uomini-serpente presente nella religiosità e nella mitologia vedica e induista.
Sono anche considerati spiriti della natura, protettori di fonti, pozzi e fiumi; portano la pioggia, e quindi fertilità, ma anche disastri come inondazioni e alluvioni.
Secondo alcune leggende diventano pericolosi quando gli esseri umani danneggiano l’ambiente o mancano loro di rispetto.
La scelta del nome non è casuale: l’interesse per la cultura orientale infatti caratterizza l’intera band e nel simbolo dell’uomo-serpente c’è tutto il messaggio musicale: dirompente e sensuale, forte e protettivo, solido ma sfaccettato.
Per definire lo stile ed il genere preciso dei Naga bisogna scavare nella storia del rock internazionale.
Gli strumenti sono tre, ciò farebbe pensare alle formazioni post-punk degli anni ‘80 o addirittura, andando a ritroso, ai gloriosi power trio degli anni ‘60 e ‘70, ma l’utilizzo dell’effettistica e le strutture armoniche e melodiche della band colloca il progetto in una dimensione più sofisticata, adulta, consapevole dello scenario musicale attuale.
Tanti i punti di riferimento: dai Police ai Foo Fighters, dagli Skunk Anansie ai Nine Inch Nails, passando per il rock psichedelico e quello più alternativo dei Massive Attack e dei Radiohead.
Il risultato è un suono diretto, duro ma mai violento.
Possiamo definirlo Pop-noise?
Probabilmente sì, ma il loro stile lo si può spesso accostare anche agli Smashing Pumpkins di Billy Corgan.
La differenza è nella voce sensuale di Lela che incanta e che non sfigurerebbe in eventuali duetti con Skin o con Shirley Manson dei Garbage.
Claudio Flaminio alle chitarre è la mente del gruppo (autore di tutti i testi e delle musiche), con i suoi suoni sempre decisi a sperimentare attraversando campi diversi senza mai sentirsi in imbarazzo.
Con lui ci sono però anche Joe Cresseri, il membro più giovane del gruppo, con il suo stile che a tratti ricorda quello Cass Lewis degli Skunk Anansie e Flea dei Red Hot Chili Peppers e Marco Parano alla batteria e alle percussioni, con il suo groove composto da pochi fills e ritmiche assolutamente essenziali.
I punti massimi del disco sono da ricercare in brani quali “Se cadono i tuoi pezzi” e “Ottenebra” che chiude un disco assolutamente perfetto negli arrangiamenti e nei suoni.
In totale otto tracce che lasceranno sicuramente il segno nella mente dell’ascoltatore che forse non è solito ascoltare gruppi come i Naga in Italia.
Il futuro della nostra canzone inizia da qui…
E’ l’inizio della rivoluzione musicale!