Nel mese caratteristico dell’olio, Luca Lamonaca, abruzzese con un terreno in provincia di Chieti, si dedica ad una tradizione che affonda le sue radici nella lunga storia familiare: la cultura contadina si unisce ad una grande passione per l’olio con lo scopo di creare un prodotto naturale, ricco di effetti benefici e curativi, italiano e bio.
Da quest’intervista emerge il sentimento dell’eredità della terra, si respirano gli antichi sapori della tradizione con un unico amore, quello per un olio pregiato e di alta qualità, diverso dalle classiche olive che necessitano di un processo di lavorazione molto più lungo e dispendioso.

Quando ha inizio la tua storia?
“Circa quattro anni fa avevo un terreno libero incolto e non sapevo cosa farne, allora ho iniziato a ricercare su internet varie tipologie di frutteti da poter coltivare, tra melograno, mandorle e olive e, dato che ho la passione per l’olio, ho optato per le olive sia perché hanno sicuramente meno manutenzione sia per la mia passione per il prodotto finale che è l’olio.”
È una passione che ti è stata tramandata di generazione in generazione?
“Sì, da sempre. In Italia abbiamo quasi cinquecento tipi di piante di olive, divise per ogni regione, dunque ogni regione ha circa dieci tipologie diverse di olive. In Abruzzo tante persone ogni giorno si recano da me per carpire le caratteristiche della qualità dell’olio e per trarre ispirazione per fare questo tipo di lavoro.
La settimana scorsa sono stato in Spagna, dove c’è la maggior raccolta delle olive e ho visto centinaia di ettari di oliveti super intensivo che adottano la mia stessa tecnica. La mia speranza è che in futuro compreremo solamente olio extra vergine d’oliva, che sarà in tutte le tavole degli italiani.”
Quali sono le caratteristiche del tuo olio?
“Parto dal presupposto che si tratta di piante di origine spagnola e greca che si possono potare come un cespuglio. La particolarità di questa tipologia sta nell’utilizzo di macchine che in un’ora raccolgono un ettaro, sostituendo così la manodopera: dunque, si può potare, raccogliere, irrigare tutto meccanicamente. Tale aspetto abbatte notevolmente i costi ed è un vantaggio per le spese; in più, è possibile riscontrare un ottimo rendimento. Questa tipologia di oliveto non subisce l’attacco della mosca che, proprio nel periodo estivo, deposita le uova dentro le olive fino alla caduta di queste ultime. Per questo occorre poi trattare le olive con pesticidi dannosi per la salute. Invece, nel mio caso, non c’è questo pericolo, non devo utilizzare nessun trattamento per l’olivo: il mio è un prodotto completamente bio, naturalmente ricco di polifenoli. Questi sono tutti aspetti importanti per la qualità finale dell’olio.
Aggiungo anche che la stessa università di Bari, insieme a quella di Barcellona, è riuscita a creare degli ibridi, partendo dalle tipologie di olivi che ho anch’io, che si possono raccogliere meccanicamente, senza il rischio di subire l’attacco della mosca, producendo un prodotto pur sempre completamente italiano.”
Da dove deriva il nome del brand “SUCCODIVITA”?
“Deriva dall’album di Gianluca Grignani, di cui sono un grande fan. Qualche anno fa ho iniziato a pensare di voler dare concretezza alla mia idea del “mangia e bevi”, dal momento che l’olio può essere concepito come un vero e proprio succo della vita”.
Come possiamo contattarti?
“Al momento non ho ancora un sito web, lo farò a breve. Ma sono reperibile attraverso il mio profilo Instagram dove sto iniziando a pubblicare e pubblicizzare il mio olio.“

Progetti futuri?
“Il prossimo anno desidero fare le analisi delle olive e, in base all’esito delle analisi, cercherò di modificare la scelta del giorno del raccolto delle olive, dal momento che in base al periodo cambia la concentrazione di polifenoli nell’olio: così potrò raccogliere l’oliva nel periodo migliore, affinché l’olio possa avere la quantità maggiore di polifenoli.
Inoltre, l’olio può assumere anche il ruolo di integratore alimentare e vorrei, in futuro, riuscire a vendere il mio olio come integratore, fondando magari una linea medica, oltre che alimentare per tutte quelle persone e i ristoranti che vogliono un olio più pregiato.”