
Giabaliya, quartiere popoloso di Gaza, più di 80 persone, a quanto diffuso da fonti palestinesi, sarebbero rimaste uccise in un bombardamento avvenuto in una scuola gesuita.
L’organizzazione delle Nazioni Unite, che avrebbero avuto la gestione della scuola gesuita dall’inizio della guerra in Medio Oriente era stata in luogo di accoglienza per i rifugiati che non avevano potuto lasciare Gaza. La maggior parte delle vittime, sarebbero ancora una volta, bambini. Israele, a seguito del bombardamento ha comunicato di aver fatto partire indagini sulle dinamiche effettive del bombardamento. La Diesa israeliana, già settimane fa, aveva fatto sapere di ritenere scuole e strutture come scuole ed ospedali, di gestione diretta di Hamas, come deposito di armi e nascondigli per l’esercito di Hamas. Le immagini terrificanti, diffuse riguardo l’attacco alla scuola di Giabaliya, hanno creato sgomento ed indignazione anche da parte del capo dell’agenzia Onu Unrwa, per i rifugiati palestinesi. Philippe Lazzarini avrebbe condannato il bombardamento, affermando: “questi attacchi non possono diventare un fatto comune, ma devono cessare quanto prima. Un cessate il fuoco umanitario che non può più aspettare”.