
Ridurre la popolazione ucraina alla fame, sarebbe questa la strategia che il Cremlino avrebbe tentato di attuare.
A lanciare l’allarme, l’organizzazione per i diritti umani “Global Rights Compliance” sul piano alternativo o integrativo/strategico nella guerra militare tra Russia ed Ucraina; ridurre la popolazione avversaria alla fame, facendo scomparire le scorte di grano. Una strategia iniziata ancor prima che partisse la guerra, a fine febbraio del 2022. I militari russi avrebbero portato via, attraverso l’ausilio di camion, navi e treni, infrastrutture di produzioni alimentari, oltre che alla quasi totalità di scorte alimentari e soprattutto di grano e cereali, per un totale di oltre 12mila tonnellate al giorno, di grano (destinato al mercato internazionale, per danni economici che si aggirerebbero oltre 1 miliardo di dollari annui). L’organizzazione Global Rights Compliance, avrebbe raccolto, ovviamente, numerose prove a favore di questa ricostruzione; tutti elementi che saranno presentati alla Corte Penale Internazionale, aggiungendo così, un nuovo procedimento giudiziario internazionale, contro il presidente Russo, Vladimir Putin, con l’imputazione di crimini di guerra.